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Incontroscena giovedì sera a Corbetta con il DECAMERON

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CORBETTA – Giovedì, alle 21,  c/o Palazzo Brentano (Via San Sebastiano 8) Incontroscena approda a Corbetta, Comune che ha sostenuto questo appuntamento dell’applaudita rassegna teatrale. In scena il Decameron di Chronos3, riscritto, diretto e interpretato da Valerio Ameli e Manuel Renga, accompagnati in scena da Giulia Angeloni e Flavia Ripa.

Un viaggio fra le novelle più belle e i personaggi più divertenti del Decamerone di Giovanni Boccaccio.Uno spettacolo popolare, nel senso più alto del termine. Uno spettacolo divertente, poetico, musicale, itinerante, attuale e adatto a tutti. Il Decameron, l’opera più celebre di Giovanni Boccaccio, viene composto tra il 1349 e il 1353, anche se probabilmente la composizione di alcune novelle può essere antecedente. Il Decameron racconta la vicenda di dieci giovani che, per sfuggire alla peste del 1348, si ritirano in una villa di campagna, dove trascorrono dieci giornate narrandosi vicendevolmente delle novelle per ingannare piacevolmente il tempo. L’opera di Boccaccio è composta da una cornice narrativa, in cui l’autore racconta le vicende della “brigata” in fuga da Firenze e poi nel locus amoenus della villa campagnola, e da cento novelle suddivise in dieci giornate.

CHRONOS3, dopo l’esperienza con il Maestro Dario Fo e con la circuitazione del suo Mistero Buffo e Altre Storie, ha deciso di rileggere alcune delle novelle del Decameron, per crearne uno spettacolo che si inserisce perfettamente nella scuola del teatro Popolare di strada di Fo. Racconti che parlano con la lingua del Trecento ma che hanno riferimenti diretti con l’attualità, il tema della relazione, della fedeltà, dell’ambiente, dell’uomo che vuole tendere trappole al prossimo, dell’arricchimento e del potere.

Tre novelle comporranno il lavoro, raccontate da tre attori (Ameli, Angeloni e Renga) e una musicista (Ripa) che ha scritto, appositamente per questo progetto, musiche, canzoni e brani che saranno parte integrante del lavoro teatrale, partendo dai madrigali e dai brani popolari di allora, riscrivendoli e rendendoli contemporanei.

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