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Inchiesta appalti, Fontana: “Voglio che la verità emerga al più presto”

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MILANO – “Sin dal mio insediamento ho sempre sottolineato come la trasparenza e la legalità siano punti
cardine dell’attività della mia giunta”.
Ha esordito così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana intervenuto in aula consiliare per commentare le notizie diffuse a seguito dell’inchiesta di cui oggi la Procura della Repubblica di Milano ha riferito in una conferenza stampa.

“Ho voluto confrontarmi costantemente con le autorità anticorruzione e con la magistratura – ha proseguito – per
individuare la strada migliore per affrontare e risolvere alcune questioni centrali per i lombardi, a partire dalla Pedemontana e dalla Città della Salute, per citarne alcune”.

“Siamo costantemente impegnati per trovare soluzioni che possano semplificare la vita ai cittadini e alle imprese nei rapporti con la Pubblica Amministrazione – ha detto ancora il presidente – proprio per eliminare quelle zone d’ombra e grigie prodotte dalle complicazioni, dove più facilmente si possono inserire comportamenti corruttivi”.

“Abbiamo adottato – ha ricordato il governatore della Lombardia – misure di prevenzione della corruzione sempre più stringenti, con attività di controllo e di audit approfonditi; abbiamo istituito l’Organismo per le Attività di Controllo per avere personalità autorevoli, indipendenti e riconosciute con più strumenti, per un monitoraggio esterno e indipendente. Non appena avremo l’indicazione dei rappresentanti delle minoranze consiliari, ORAC sarà costituito”.

“La notizia delle indagini – ha rimarcato – da una parte ci conforta, perché conferma la presenza di solidi anticorpi contro la corruzione nella nostra Regione, dall’altro ci colpisce in modo particolare per le misure cautelari decise nei confronti del sottosegretario (Fabio Altitonante ndr)”.

“Per consentire agli uffici regionali di lavorare nella massima operatività e serenità – ha affermato – ho deciso di sospendere immediatamente l’incarico assegnato al Sottosegretario”.

“Sono il primo a volere che la verità emerga. Tutta e fino in fondo. Lo meritano i cittadini lombardi che rendono grande questo nostro territorio” ha detto il presidente. “Professionalmente e politicamente ho sempre seguito la strada della correttezza e dell’onestà – ha continuato – come emerge anche in questa vicenda, nella quale come si è evinto fin da subito, io sono parte offesa. Sono sempre stato fermamente convinto che ogni persona che ricopre una carica pubblica debba rifiutare offerte e utilità in cambio di consensi o favori. Ribadisco di non avere percepito alcun atteggiamento corruttivo nelle interlocuzioni avute”.

“Oggi pomeriggio sono qui – ha sottolineato – perché non ho alcuna remora o alcun timore. Le scelte che ho compiuto dall’inizio della legislatura sono state ispirate alla valutazione delle competenze e all’insegna della più completa correttezza nel metodo e nell’iter procedurale, come dimostrano anche gli atti che abbiamo già consegnato all’autorità giudiziaria”.

“Mi permetto di chiedere a tutti un minimo di coerenza e di correttezza nella discussione, pur nella polemica politica – ha concluso -. Da oggi io vado avanti, corretto e trasparente come sempre sono stato, consapevole del compito difficile che mi è stato affidato dal voto popolare e dell’assoluta utilità del nostro comune lavoro”.

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