― pubblicità ―

Dall'archivio:

Incendio di Mortara, l’on. Crippa (5 Stelle) ‘interroga’ i ministeri all’Ambiente e agli Affari Regionali

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Riceviamo e pubblichiamo dall’onorevole Davide Crippa (5 Stelle)

MORTARA – L’incendio che nei giorni scorsi è divampato presso gli stabilimenti di Mortara (PV) della “Eredi Bertè”, società specializzata nel recupero e smaltimento di rifiuti, bonifiche e trattamento di materiali ferro, ha fatto sì che l’onorevole Davide Crippa presentasse ai Ministeri per gli Affari regionali e a quello dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare due interrogazioni riguardo le procedure di intervento degli enti competenti.

«Ad andare a fuoco, stando a una nota diffusa dall’Agenzia della Tutela della salute (ATS) – spiega il deputato del MoVimento 5 stelle -, soprattutto rifiuti solidi ingombranti come materassi e mobili e materiale da imballaggio, cioè cartoni e pallet accatastati in un’area di circa 11mila metri quadrati. Tra questi anche una quota di materiale plastico che fin da subito ha portato i tecnici a verificare il “rischio diossina”; secondo quanto si apprende da diverse testale giornalistiche, l’area coinvolta sarebbe stata messa sotto sequestro dai carabinieri di Pavia e un fascicolo sarebbe stato aperto in Procura».​

L’incendio, divampato lo scorso 6 settembre, ha visto un difficoltoso intervento dei Vigili del fuoco, la cui azione sarebbe stata ostacolata dal mancato rispetto delle distanze tra i materiali stoccati fuori dal capannone che ha favorito il propagarsi delle fiamme.

«I sindaci di Mortara e dei paesi limitrofi, in sinergia con il Prefetto di Pavia e su segnalazione di APRA Lombardia – conclude Crippa -, hanno emesso segnalazioni al fine di informare i cittadini di non aprire le finestre e non raccogliere prodotti dai propri orti, con ordinanze che hanno chiuso le scuole per alcuni giorni. Secondo il Prefetto di Pavia, la ricaduta della nube tossica avrebbe coinvolto una zona di 15 km quadrati dal luogo dell’incendio ma, per quanto a poca distanza dal luogo dell’incendio. A differenza della Prefettura di Pavia, quella di Novara non ha provveduto, sinergicamente con ARPA Piemonte e sindaci dei comuni novaresi colpiti, ad avvisare i cittadini rispetto alle comuni pratiche in propria difesa o altre azioni in proprio potere o di propria competenza. In situazioni simili ci si aspetterebbe un coordinamento e azioni concertate o perlomeno reazioni simili.  Vista la vicinanza al luogo dell’incendio, ci si sarebbe aspettato un maggiore coordinamento con azioni concertate fra tutti gli enti coinvolti. Quali sono infatti le procedure di gestione delle emergenze degli enti coinvolti come quella avvenuta a Mortara? Con quali modalità, risorse umane e strumentali e tempistiche gli enti sono intervenuti per monitorare il fenomeno? Quali sono le modalità di gestione congiunta delle due Prefetture citate in premessa dell’emergenza che devono essere applicate in circostanze come quelle intercorse a Mortara?».

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi