ā€• pubblicitĆ  ā€•

Dall'archivio:

In difesa del ‘padano’ Luca Mazzeo. E della Politica.

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Cominciamo dalla fine, tanto per gradire. Se un ragazzo poco piĆ¹ che ventenne, cui auguriamo le migliori fortune, passa dal lavoro ‘di bottega’ in un settimanale di provincia alla collaborazione con il Viceministro allo Sviluppo Economico, come accaduto di recente a Francesco Colombo di Libera Stampa Altomilanese, va tutto bene. Nulla osta.

Come peraltro, e giustamente, nulla osta(va) quando nel 2004 Ersilio Mattioni, che cominciĆ² questo gioco del giornalismo assieme al sottoscritto, molte lune fa, e oggi si diverte (spero per lui..) a fare il Robespierre, andĆ² a lavorare ‘a chiamata’, esattamente come Mazzeo, per il presidente del Consiglio Provinciale di Milano.

E come peraltro ĆØ successo al sottoscritto molte volte dal lontano (ahimĆ©) 1999, quando in ordine ho prestato servizio per un assessore regionale, un assessore provinciale, il presidente di Ersaf Lombardia, un consigliere regionale, il Vicepresidente della Provincia e attualmente l’assessore regionale alla Sicurezza.Ā 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono convinto che Ersilio avesse i numeri e le capacitĆ  per ricoprire quel ruolo (su Colombo, ancora molto giovane, ho i miei personal dubbi), cosƬ comeĀ sono certo che Luca Mazzeo, prossimo a compire 30 anni, laureato in Scienze Politiche, consigliere comunale e leghista sin da quanto gli sono comparsi i denti da latte, abbia tutti i titoli per collaborare col neo consigliere regionale Curzio Trezzani.Ā Questo strabismo degli amici di Altomilanese davvero ci fa sorridere; il tema degli anti kasta, i quali pare che tuttavia qualche incursione nei palazzi della politica di tanto in tanto la fanno,Ā suona ormai come un disco rotto. Un politico eletto e forte del consenso popolare, nella Regione i cui conti sono i migliori di tutta Italia, ha il pieno diritto di avvalersi della collaborazione di persone che godono della sua fiducia, con contratti a tempo DETERMINATO, che ovviamente gli anti kasta calcolano sempre al lordo e mai al netto (28mila euro lordi l’anno non sono propriamente uno stipendio da nababbo).

La politica, ossia la ‘risultante’ del voto liberamente (quello sƬ..) espresso, puĆ² e deve avvalersi di competenze, tanto piĆ¹ da noi in Lombardia, dove ci sono 54 miliardi di euro di disavanzo tra le tasse versate al governo centrale e quello che torna nelle casse del Pirellone. Non dimentichiamolo.

Governare e dirigere le sorti di comunitĆ  piĆ¹ o meno grandi ĆØ compito dei politici eletti, non della Casaleggio e Associati; grillini di ogni ordine e grado se ne facciano una ragione. Peraltro, si avvalgono (e giustamente) anche loro di collaboratori ‘alla’ Mazzeo,Ā e non pensiamo proprio che i criteri di selezione siano cosƬ dissimili da quelli che hanno indotto Trezzani a scegliere il giovane di Marcallo. Che conosciamo da diversi anni e a cui riconosciamo gli unici requisiti necessari per svolgere un lavoro del genere: passione politica, competenze specifiche, conoscenza della materia e capacitĆ  di relazione.

Dobbiamo tenere alta la barra contro il rischio di avvelenare e imbarbarire la legittima disputa politica, mettendo da parte certa retorica (tardiva) che vorrebbe emulare la crociata di Sergio Rizzo e GianAntonio Stella. Auguriamo a Luca Mazzeo buon lavoro, siamo certi che assolverƠ al meglio la sua funzione. E consigliamo a Riccardo Sala e Libera Stampa di cambiare disco. PerchƩ questo, ormai, suona irrimediabilmente come uno rotto.

Per non parlare sempre degli altri, parlo del sottoscritto:Ā in quasi 20 anni credo di aver percepito piĆ¹ di 200mila euro (lordi) dalle pubbliche Amministrazioni che ho avuto il privilegio di servire. Ogni volta ho assunto la funzione, ho concluso il mio mandato e ho liberato l’ufficio, senza MAI chiedere assunzioni a tempo indeterminato. E sono certo di aver svolto egregiamente il mio ruolo. E di aver percepito meno di quanto la mia preparazione professionale avrebbe richiesto. Ma niente vale quanto il lavoro a servizio degli enti pubblici. Soprattutto qui, nella terra di Lombardia.

Fabrizio Provera

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

ā–  Prima Pagina di Oggi