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Il voto in Emilia Romagna/2. La riflessione di Paolo Razzano

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Tantissimi commentatori, molti politici (anche del mio partito) e un’innumerevole moltitudine di leoni da tastiera, fino a ieri pomeriggio, davano per certa la vittoria di Matteo Salvini in Emilia Romagna.

Uno che ha passato gli ultimi mesi a fare campagna elettorale in quella regione, tentando di trasformare le elezioni regionali in un test sul governo e in un referendum su se stesso (film già visto, peraltro, da un altro Matteo).

Il risultato di ieri notte è chiaro: Salvini ha perso di otto punti percentuali, la sua candidata ha preso meno voti della coalizione e il Partito Democratico torna il primo partito in Emilia Romagna. Un bel dire “ce la siamo giocata”.

Non riesco, quindi, a capire le timidezze e trovo inascoltabili le analisi al ribasso dell’esito politico del voto.

Certamente la sinistra non ha risolto tutti i problemi. Certamente la fase di rilancio del Pd deve continuare. Certamente ha giocato un ruolo determinante il “fenomeno sardine”.

Però Salvini ha perso la sua scommessa, e noi abbiamo vinto. Nel centrodestra e nella Lega si aprirà una fase di ridimensionamento del Capitano e noi dobbiamo continuare a correggere i nostri errori e rimetterci in sintonia con i cittadini. Con il sorriso.

Che magnifica giornata!

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