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Dall'archivio:

Il regista Werner Herzog scrive un libro su Hiroo Onoda

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Il regista tedesco Werner Herzog, 78 anni, ha scritto un libro su Hiroo Onoda, il soldato giapponese che ha impiegato tre decenni per arrendersi dopo la fine della seconda guerra mondiale. In uscita il 23 agosto in Germania dall’editore Hanser, “L’alba del mondo” (traduzione di Nicoletta Giacon) uscirà in italiano da Feltrinelli in autunno. Un secondo libro di memorie di Herzog, considerato uno dei maggiori esponenti del Neuer Deutscher Film, seguirà nel 2023 (in Italia pubblicato sempre da Feltrinelli), in cui il cineasta rifletterà sulla sua vita e sui decenni passati nell’industria cinematografica, creando film come “Aguirre furore di Dio”, “L’enigma di Kaspar Hauser” e “Fitzcarraldo”.

“L’alba del mondo” racconta la storia del soldato giapponese Hiroo Onoda (1922-2014) che per ventinove anni, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, difese un’inutile isola delle Filippine.
Perfettamente fuso con il suo ambiente, Onoda si muoveva come un fantasma attraverso la foresta, nella convinzione che la guerra con gli americani fosse ancora in corso. Herzog mette in luce, oltre che la straordinaria resistenza di Onoda, il suo carattere dissociativo, il suo essersi chiuso in un mondo personale parallelo. Fino al giorno in cui sull’isola arriva Suzuki Norio, il suo liberatore. Suzuki ha abbandonato gli studi per conseguire tre obiettivi che si è posto:
trovare il tenente Onoda, lo Yeti e un panda. Ma Onoda accetta di abbandonare la sua lotta solo quando un ufficiale giapponese gli ordina formalmente di fermare le azioni militari. Dopo la liberazione, Onoda diventa prima un motivo di attriti con l’allora regime filippino di Marcos e poi, tornato in patria, viene accolto trionfalmente dai nazionalisti giapponesi, e la sua uniforme trova posto in un santuario dedicato alla guerra.

Ed è con lo stesso Herzog che Onoda farà visita al santuario per toccare la divisa, completamente strappata, conservata con cura nella carta velina. Per cosa si vive? La vita è solo un sogno? Cos’è il tempo? Quali sono i nostri compiti nel mondo? Sono questi i veri oggetti dell’indagine di Herzog, ai quali però “L’alba del mondo” non dà risposte, perché, secondo l’autore, nella casualità della vita umana vale la pena formulare le domande anche se non è possibile rispondere davvero.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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