― pubblicità ―

Dall'archivio:

Il Parco del Ticino ‘area chiave’ della biodiversità

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Arriva un nuovo importante riconoscimento per il Parco del Ticino (sotto il presidente Gianni Beltrami). L’IUCN (International Union for the Conservation of Nature), ha conferito al Parco del Ticino il ruolo strategico di  area chiave per la biodiversità della sottoregione del Mediterraneo occidentale.

 

IUCN e le Aree Chiave

La IUCN, fondata nel 1948, è stata la prima organizzazione mondiale ad occuparsi di ambiente. Oggi è una delle principali autorità in materia di ambiente e sviluppo sostenibile

Le aree chiave, il cui acronimo inglese è KBA (Key Biodiversity Areas), sono siti che contribuiscono in modo significativo alla persistenza globale della biodiversità. Rappresentano i siti più importanti per la conservazione della biodiversità in tutto il mondo e sono identificati da un team di esperti internazionali  utilizzando criteri e soglie standardizzate a livello globale.

“Questo nuovo riconoscimento- commenta il presidente Gian Pietro Beltrami- premia il Parco per la sua costante attività in favore della biodiversità e rende merito ai tanti progetti indirizzati alla tutela di tante specie di interesse conservazionistico”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La pubblicazione IUCN,  “Freshwater Key Biodiversity Areas in the north western Mediterranean sub-region”, scaricabile al link https://portals.iucn.org/library/node/47141, descrive l’importanza del sito Natura 2000 ZPS “Boschi del Ticino” (che comprende il fiume e i boschi perifluviali), definendola area chiave per la conservazione di due specie: Isoetes malinverniana, una rarissima pianta acquatica affine alle felci (pteridofite), endemica della Pianura Padana e dello Storione cobice (Acipenser naccarii), che trova nel tratto terminale del Ticino l’unico sito di riproduzione naturale ad oggi conosciuto.

“Il Parco ha sostenuto e finanziato il progetto di riproduzione e reintroduzione di Isoëtes malinverniana,  promosso dal prof. Graziano Rossi e dal dott. Thomas Abeli dell’Università di Pavia – aggiunge il consigliere Fabrizio Fracassi – e ha attivato diversi progetti a favore dello Storione cobice, primo fra tutti il Progetto Life Ticinobiosource (www.ticinobiosource.it), che prevede azioni concrete per la salvaguardia di questa importante specie ittica. La designazione ad Area chiave per la Biodiversità  ci darà nuovi stimoli per proseguire in questo impegnativo ma stimolante percorso”.

Soddisfazione per il prestigioso riconoscimento è stata espressa anche dalla consigliera del Parco Gioia Gibelli: “ Si tratta di un riconoscimento di grande importanza in quanto la presenza delle specie rare è un valore in sé, ma soprattutto dimostra il grandissimo valore del sistema naturale del Parco del Ticino nella sua totalità e complessità. Il Parco del Ticino continua a manifestare la sua strategicità e importanza crescente nella conservazione delle funzioni vitali di un territorio altamente antropizzato.”

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi