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Il mio mondo #ecobio- Sokkar, l’oro di Cleopatra per una pelle liscia e levigata- di Cristina Garavaglia

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Siete stufe di andare dall’estetista per farvi la ceretta e poi ritrovarvi con la pelle arrossata? E non avete voglia di investire un capitale nella luce pulsata e laser vari? Niente paura, la soluzione esiste ed è di origine araba: la sokkar.

Conosciuta fin dai tempi dell’antico Egitto con il nome di “oro di Cleopatra” come metodo di depilazione preferito dalla Regina, era utilizzata anche dai sacerdoti prima delle cerimonie in quanto si riteneva che i peli fossero simbolo di impurità.

 

Dall’Egitto, la ceretta araba si è poi diffusa in Grecia, dove veniva utilizzata soprattutto dagli uomini che praticavano sport, in abbinamento a unguenti che ritardavano la crescita del pelo, e successivamente dai romani che vi aggiunsero oli e resina.

 

Oggi la sokkar, che si differenzia dalla classica ceretta per la sua consistenza e utilizzo, si è diffusa nel mondo occidentale con il nome di sugaring tanto da essere proposta anche in alcuni centri estetici come metodo naturale di depilazione.

 

L’impasto si presenta molto denso, simile al caramello, in modo da poter essere applicato sulla pelle e rimosso con le mani, eseguendo un movimento rotatorio fino a formare una pallina che permette di rimuovere dolcemente i peli, senza utilizzare le famose e maledette strisce depilatorie che tanto ci fanno gridare del dolore.

 

In pratica con questa tecnica si arriva ad ottenere lo stesso risultato della ceretta classica, ma senza soffrire ed ovviamente ad un costo irrisorio.

 

Anzi, l’effetto è addirittura migliore di quello tradizionale, provare per credere.

 

Questo perché è previsto l’utilizzo del miele, dalle note proprietà emollienti, del limone, blandamente disinfettante, e dello zucchero che permette una leggera esfoliazione e soprattutto perché l’applicazione avviene a freddo, senza il rischio di ustionare la pelle e di danneggiare i capillari.

I vantaggi poi sono tantissimi: si tratta di un rimedio del tutto naturale, a base di prodotti a uso alimentare, i cui residui si eliminano semplicemente usando acqua tiepida, e che può essere utilizzato su tutte le zone del corpo, inguine e viso compresi.

Inoltre la ceretta araba è ecologica perché non prevede l’uso di strisce usa e getta, che ovviamente inquinano, non danneggia i capillari e non irrita inutilmente la pelle e permette di procedere alla depilazione anche per le persone per le quali la ceretta a caldo è vivamente sconsigliata.

 

Come detto l’origine della sokkar è antichissima e è tuttora usata nei rituali delle donne berbere con un cerimoniale che prevede la lavorazione della pasta con le mani, la stesura sulla pelle e l’arrotolamento della cera su se stessa in modo da asportare dolcemente i peli.

 

All’operazione è poi fatto seguire, secondo la tradizione degli hammam, un leggero massaggio con un olio vegetale, di solito argan, per ridare alla pelle idratazione e nutrimento.

 

Logicamente è necessaria una buona manualità, ecco perché si consiglia per la prima volta di eseguirla in uno dei tanti saloni estetici che la propongono.

 

Ma come si prepara?

 

Tutto sommato la ricetta tradizionale è molto semplice: un bicchiere di zucchero, il succo di 1/2 limone, un bicchiere scarso di acqua, 2 cucchiai di miele, da lavorare in un pentolino antiaderente fino all’ebollizione.

 

Successivamente è necessario abbassare la fiamma per circa 10-15 minuti, fino a ottenere una consistenza simile al caramello morbido (Halawa = dolce), da far ovviamente raffreddare prima di procedere all’applicazione.

 

Si procede quindi prelevando a mani bagnate una piccola dose da lavorare sulla pelle fino a ottenere una pallina da rimuovere con le dita lavorandola in senso opposto a quello di crescita del pelo.

Per capire meglio il procedimento, in realtà molto semplice, vi consiglio di vedere i tanti video che girano su Youtube.

Una volta completato il lavoro il composto non utilizzato può essere tranquillamente conservato in un contenitore di vetro, avendo cura prima di riutilizzarlo di scaldare il tutto a bagnomaria.

Ovviamente ricordatevi di applicare successivamente un olio vegetale su pelle umida per mantenerla idratata.

Per vostra comodità vi segnalo anche il fatto che online è possibile reperire la sokkar in comodi barattoli al prezzo di circa 10 euro, tanto per cambiare sul solito Amazon.

Per chi invece abitasse nell’est ticino è possibile effettuare il rituale al famoso Hamman delle rose di via Abruzzi a Milano.

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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