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Il mio mondo #ecobio. Maggio, il mese della rosa- di Cristina Garavaglia

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Maggio è tradizionalmente considerato il mese della Rosa, simbolo dell’amore eterno e per questo motivo utilizzata nelle dichiarazioni alla propria amata.

Potevo dimenticarmene parlando di cosmesi? Ovviamente no, visto che la utilizzo.

E nello specifico vi parlerò della più preziosa delle rose tanto da esserne considerata la Regina: la Damascena o rosa di Damasco, dal caratteristico profumo inebriante.

Come potrete facilmente immaginare si tratta di una pianta originaria del Medio Oriente, presumibilmente della zona di Damasco, poi diffusasi nell’area compresa tra il Marocco e l’India e in Occidente presso i Greci e i Romani, che la associavano alla Dea della bellezza e della gioventù.

 

La leggenda narra che una regina egiziana facesse arrivare appositamente dalla Persia i petali di rosa per i propri trattamenti di bellezza, mentre l’olio di rosa era utilizzato nelle pratiche funerarie durante l’imbalsamazione.

Avicenna, al quale si deve il processo di distillazione dei petali, ne consigliava invece l’uso sia sotto forma di acqua di rose come tonificante per la pelle che di marmellata terapeutica per la cura delle infezioni respiratorie.

Come vedete una storia antichissima che arriva ai tempi nostri in cui la produzione si concentra prevalentemente in Bulgaria, India, dove è utilizzata a scopo terapeutico, Turchia e Marocco (nella Valle delle Rose dove si svolge il celebre festival delle rose).

 

In Ayurveda la rosa, conosciuta con il nome sanscrito di Shatapatrî, è particolarmente apprezzata per la sua capacità di favorire il riequilibrio dei Dosha nonché per le sue proprietà rilassanti per corpo e mente.

Non a caso è abbinata al chakra del cuore a rappresentare l’amore divino e a favorire l’armonizzazione e la meditazione.

Nella medicina naturale è invece utilizzata come rimedio dolce contro lo stress e le tensioni nervose che ci accompagnano ogni santo giorno.

Da un punto di vista cosmetico, la rosa si rivela estremamente utile grazie alla presenza di vitamine (C e E) e di antiossidanti, utili per la lotta contro i radicali liberi , la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo e delle rughe.

La rosa è quindi apprezzata per le sue virtù tonificanti, lenitive (anche dopo l’esposizione solare), anti-age, illuminanti e esfolianti nonché per la cura della pelle sensibile e irritata e per il trattamento della pelle grassa e delle imperfezioni cutanee.

Per la cura dei capelli, la rosa si rivela utile come stimolante della crescita capillare, per la protezione dai raggi solari nonché per rendere le nostre chiome luminose e voluminose.

Da notare che la nostra cara amica rosa damascena è disponibile in molteplici formati: polvere, idrolato (la famosa acqua di rose), olio, acqua aromatizzata (utilizzata per la preparazione dei classici dolci marocchini) e boccioli, che potete autoprodurre facendo seccare le rose del vostro giardino.

Indubbiamente (acqua di rose esclusa) la forma più semplice da utilizzare in cosmesi è la polvere ottenuta dalla micronizzazione dei petali essiccati.

 

Parlando di stesura e profumazione personalmente preferisco le polveri provenienti dal Marocco o dall’India che potete trovare delle seguenti marche: Le erbe di Janas, Aromazone, Hesh, nonchè Indus Valley e Michele Rinaldi (che però non ho provato).

 

La polvere di rosa può essere applicata sotto forma di maschera per rendere tonica e luminosa la pelle nonché come dolce esfoliante.

 

Una ricetta semplice semplice per realizzare una maschera viso consiste nel preparare una pappetta con la polvere e acqua a temperatura ambiente (o idrolato) da applicare sulla pelle pulita per una decina di minuti per poi risciacquare dolcemente.

 

Per l’alta percentuale di vitamina C e di oli essenziali contenuti, vi consiglio di effettuare un test allergico prima di utilizzarla in viso per la prima volta applicandola dietro l’orecchio per 24 ore (coperta da un cerotto) per verificare eventuali reazioni allergiche.

L’uso della polvere è inoltre sconsigliato per le medesime motivazioni in gravidanza.

La polvere di rosa è inoltre utilissima anche per la cura delle nostre chiome che rende lucide e profumate e ben si presta al trattamento di tutte le tipologie di capelli.

E’ sufficiente preparare una bella pappetta con la polvere e acqua tiepida e applicarla su capelli lavati tamponati per una decina di minuti, e se siete bionde non preoccupatevi non colora affatto.

E veniamo ai boccioli di rosa o ai petali che come vi dicevo potete raccogliere in giardino e fare seccare al sole.

 

Possono essere utilizzati per la preparazione di un infuso (ovviamente filtrato) da utilizzare per la preparazione della maschera sopra indicata o di una semplice maschera di argilla.

 

Basta utilizzare una manciata di boccioli o petali in una tazza d’acqua da fare sobbollire per poi lasciare riposare il tutto in un contenitore coperto per almeno 15 minuti, mi raccomando consumatelo appena preparato (ovviamente freddo) vista l’assenza di conservanti.

 

Lo stesso procedimento può essere utilizzato nel caso disponiate della polvere.

L’infuso una volta a temperatura ambiente può inoltre essere utilizzato come ultimo risciacquo dei capelli per renderli lucidi e profumati.

Per chi volesse invece dedicarsi a una preparazione un po’ più complessa è possibile preparare un olio alla rosa facendo macerare i boccioli (o la polvere) in olio vegetale da massaggiare sul viso come anti-age dopo averlo filtrato.

E’ sufficiente lasciar macerare una manciata di rose in olio (meglio se di riso, in Marocco ovviamente usano l’argan) in un contenitore chiuso al sole per 4 settimane, ricordandovi di agitare ogni giorno. Potete anche aggiungere vitamina E (tocoferolo) per evitare che irrancidisca.

Infine potete aggiungere una manciata di boccioli o petali di rosa nella vasca per un bagno rilassante.

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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