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Il mio mondo (eco)bio- Inverno, istruzioni (cosmetiche) per l’uso, di Cristina Garavaglia

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

Oggi parleremo dell’arrivo del Grande Freddo (si fa un po’ GOT ma così è) e del modo per affrontarlo con rimedi naturali.

A proposito, forse non ne siete informati, ma da un punto di vista astrologico, il Solstizio d’inverno – che cadrà alle ore 22.23 del 21 dicembre – segna il passaggio dal buio alla luce ovverosia il giorno in cui le ore di buio superano le ore di luce (e no non è Santa Lucia il giorno più corto che si sia), dopo il quale le giornate progressivamente si allungano.

A livello simbolico quello che per noi è semplicemente l’inizio dell’inverno, rappresenta invece la speranza di un futuro propizio, spesso collegata alla Divinità, e nel mondo pagano assume il significato di vittoria della vita contro la morte e di rinascita della natura.

 

Ma da un punto di vista pratico, il Solstizio d’inverno segna l’inizio di una stagione abbastanza difficile per salute e bellezza, quindi mi sembra il caso di darvi quale consiglio.

 

Non bisogna infatti dimenticare che nel periodo più freddo dell’anno, le basse temperature e le poche ore di luce solare, riducono drasticamente il normale ricambio cellulare, con conseguente aumento della secchezza cutanea.

Ovviamente, si tratta di un problema da non sottovalutare, soprattutto perché è indice di disidratazione, diventa quindi importante intervenire internamente (bevendo molto, acqua, ma anche tisane possibilmente non dolcificate) ed esternamente.

È quindi fondamentale adottare piccoli accorgimenti per affrontare le temperature rigide come usare sempre sciarpa, cappello e guanti, evitare se possibile di esporsi al freddo per lungo tempo, assumere un ritmo di sonno/veglia il più regolare possibile, evitare i cibi troppo pesanti (Natale permettendo).

Ma veniamo a noi e parliamo di pelle e di cura della stessa in inverno.

Come ben sapete la pelle risente di moltissimi fattori negativi esterni, quali il freddo, il vento tagliente, l’inquinamento che in inverno indubbiamente peggiora, le radiazioni solari in montagna ect ect.

Ed allora è facile osservare una pelle più secca ed arrossata, soprattutto nelle parti periferiche (piedi e mani) e sul viso, fino ad arrivare a tagli e dermatite nei soggetti predisposti.

Ecco perché dobbiamo prenderci cura assolutamente della nostra pelle utilizzando rimedi naturali. Ciò significa soprattutto variare la nostra routine quotidiana, utilizzando mattino e sera creme a base sia acquosa che oleosa, indispensabili per mantenere l’idratazione evitando che la pelle si secchi.

 

Per fortuna utilizzando prodotti troppo aggressivi la cute si ribellerà abbastanza velocemente con il risultato di ottenere una pelle che tira, irritata, secca e arrossata e mi sembra il minimo ascoltarla per correggere il tiro.

 

In proposito apro una bella parentesi. Laddove vi capitasse di sentire che un prodotto per funzionare bene deve farvi spurgare la pelle e che brufoletti e sfoghi mai visti prima siano del tutto normali, io due domandine me le farei sia sul prodotto (che non è evidentemente adatto a voi), sia sulla competenza di chi ve lo ha detto (e purtroppo di cavolate del genere ne leggo tante in rete L ).

Partiamo piuttosto da una buona detersione, che deve essere delicata in modo da non causare mai la riduzione dello strato idro-lipidico di difesa naturale della pelle.

Ne consegue che i prodotti da utilizzare devono essere naturali, senza siliconi e petrolati, a pH acido per non alterare l’equilibrio della cute (mi raccomando abolite il sapone che è fortemente basico e aggressivo = nemico numero 1 della pelle).

Molto meglio usare la cosmesi anidra a base di soli oli sia per detergere che da applicare su pelle umida post detersione od in alternativa un detergente delicato pensato appositamente per il viso a pH rigorosamente acido.

Parlando invece di cura vera e propria, vi consiglio caldamente l’utilizzo di oli o burri vegetali di origine biologica (privi di profumazione artificiale che può essere allergizzante) in quanto affini alla cute, fonte di acidi grassi essenziali, vitamina A ed E, sali minerali e in grado pertanto di nutrire la cute, attenuare i rossori cutanei e lenire la pelle irritata.

I più gettonati sono argan, jojoba (che è in realtà una cera naturale molto affine alla cute umana), olio d’oliva (ebbene sì), sesamo, mandorle dolci (perfetto per prevenire le smagliature), avocado (per pelli che hanno perso tono o sono spente) ed ovviamente il burro di karitè.

 

Anche gli oleoliti (puri ovviamente) possono venirci in aiuto per lenire la cute irritata: perfetta la Calendula, antinfiammatoria, lenitiva, emolliente, utilissima in caso di arrossamenti, irritazioni e screpolature, e la Camomilla, antinfiammatoria e lenitiva, spesso utilizzata nei prodotti per bambini.

Ricordatevi però che qualsiasi burro, olio e oleolito se usato in purezza deve essere applicato su cute bagnata, per evitare la disidratazione.

 

Ovviamente è anche possibile utilizzare una buona crema eco-bio che contenga sia elementi idratanti che nutrienti, in quel caso si applica su cute asciutta, io sto amando da impazzire la crema alla bava di lumaca di Dusahel ad esempio, Ale la crema alla canapa de I saponi della Luna.

Sull’uso di una protezione solare anche in inverno (montagna esclusa ovviamente) esistono pareri controversi e sinceramente vi posso dire che non mi piace per niente questa recente moda, a meno che non esistano problematiche specifiche (tipo cure ormonali, gravidanza o trattamenti esfolianti con acidi ovviamente effettuati dal dermatologo).

Skineco in proposito sostiene l’importanza di esporsi al sole (con coscienza ovviamente), sia per favorire la produzione di vitamina D che per il nostro umore (induce la produzione di serotonina), motivo per cui non ha senso usare una protezione solare quotidiana in assenza di specifiche motivazioni. Stessa identica posizione dei medici dell’Humanitas e della Fondazione Veronesi, tanto più che il make-up agisce da schermo per i raggi solari che in inverno in città sono debolucci.

 

Per proteggere al meglio le mani ed evitare screpolature e prurito vi suggerisco di utilizzare una buona crema ricca di oli e burri, biologici (da applicare almeno un paio di volte al giorno), ed alla sera burro puro di karite (no raffinato mi raccomando) che è anche possibile tenere in posa tutta notte coprendo le mani con dei semplici guantini di cotone (su Amazon si trovano nella categoria articoli per camerieri).

Anche i piedi in inverno necessitano di una cura speciale, soprattutto perché costretti per molte ore al giorno in calzature che non li fanno traspirare adeguatamente: dedicate loro un quarto d’ora iniziando con un bel pediluvio caldo con sale grosso e/o bicarbonato, dopo di che effettuate un massaggio su tutto il piede mentre stendete del burro di karitè puro e voilà il gioco è fatto.

 

Ricordate anche di curare in modo particolare il contorno occhi, con creme specifiche, e di utilizzare un balsamo labbra naturale più volte al giorno, mi raccomando occhio alla paraffina, spesso contenuta nei burro a cacao commerciali, che non fa altro che seccare ulteriormente le mucose instaurando un circolo vizioso (effetto rebound), senza considerare il fatto che entra a contatto con la bocca.

Ottimo il semplice burro di karitè, da spalmare più volte al giorno sulle labbra.

Una volta alla settimana vi consiglio uno scrub delicato su viso e corpo (se volete risparmiare è perfettamente realizzabile con olio d’oliva e sale), fondamentale per ridurre la disidratazione ed aiutare l’assorbimento dei principi attivi nutrienti e idratanti applicati successivamente.

Altro consiglio spassionato: evitate l’acqua eccessivamente calda della doccia, causa di eccessiva disidratazione, in quanto privando la pelle della sua naturale barriera idro-lipidica, la rende inevitabilmente più secca.

E se proprio preferite un bagno caldo, regolate la temperatura sui 36-37 gradi, senza mai eccedere con la durata dello stesso.

 

Per quanto riguarda i capelli anche qui dobbiamo ammettere che la stagione invernale non aiuta la cura, sia per le basse temperature esterne che per lo sbalzo termico tra ambienti esterni ed interni sovra riscaldati.

Buona norma sarebbe quella di proteggere le nostre chiome dagli agenti atmosferici utilizzando cappelli in materiale naturale traspirante (la lana in primis o il cotone), di evitare l’uso dell’acqua bollente e del phon alla temperatura massima, di tamponare bene i capelli bagnati con un asciugamano in microfibra.

 

Ricordatevi piuttosto di utilizzare prodotti specifici per mantenere il capello idratato ogni mattina, i cosiddetti leave-in (=prodotti non a risciacquo), ad esempio il karitè, il gel aloe o le lozioni anticrespo, ovviamente dopo aver letto gli ingredienti per evitare siliconi e petrolati.

Infine pensate anche alla corretta areazione dei locali prima di soggiornarvi, adottando piccoli rimedi per evitare la secchezza dell’aria, come l’utilizzo di umidificatori o vaporizzatori ad ultrasuoni, ai quali è anche possibile aggiungere poche gocce di oli essenziali, tipo eucalipto o lavanda (puri mi raccomando) che possono contribuire ad allievare i sintomi di disidratazione e liberare i condotti nasali in caso di raffreddore.

 

Ovviamente sarebbe anche importante non tenere il riscaldamento troppo alto per evitare forti escursioni termiche tra ambiente domestico e esterno, causa di stress per la cute, di inquinamento e di bollette salate.

 

Mentre per tamponare i primi sintomi da raffreddamento (ovviamente in caso di febbre sarebbe bene andare dal medico) è possibile utilizzare gli oli essenziali come eucalipto, timo, mirto, negli umidificatori, nel vaporizzatore ad ultrasuoni, per i suffimigi o per dei massaggi, aggiunti in poche gocce ad un olio vegetale che funga da vettore.

Cristina Garavaglia

NdR: quando cito prodotti e marche eco-bio (per lo più di piccole realtà artigianali) lo faccio solo a titolo di consiglio personale, perché li ho trovati favolosi e meritevoli di condivisione. Sentitevi pertanto liberi di sperimentare altre marche eco-bio, l’importante è che prima ne verifichiate l’INCI.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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