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Il mio mondo #ecobio- Il burro di karitè, nostro alleato di bellezza (di Cri Garavaglia)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Direttamente dall’Africa l’albero della salute e della giovinezza

 

 Alzi la mano chi non lo conosce? Credo di sì, ma siete sicure di sapere tutto ma proprio tutto sul burro di karité?

Partiamo con le presentazioni: il burro di karité (o Shea Butter) è ricavato dai semi di una pianta diffusa prevalentemente in Ghana, Burkina Faso e Africa Occidentale, la vitellaria paradoxa, dai quali viene ricavata la sostanza che conosciamo, dalla consistenza burrosa, che ben si presta ad essere impiegata come condimento nella tradizione alimentare africana (al posto del burro) e in cosmesi.

 

Non a caso è ampliamente utilizzato soprattutto nella formulazione di creme emollienti, lenitive e antirughe, trattandosi di un prodotto versatile sconsigliato solo ai soggetti allergici alle noci e al lattice.

Difatti l’altissimo contenuto di sostanze insaponificabili, fondamentali per il mantenimento della naturale elasticità della pelle, nonché di vitamina A e vitamina E, lo rende uno dei più interessanti attivi cosmetici.

 

Ecco adesso aggiungo un’informazione che forse non sapete: frequentemente in ambito cosmetico è un utilizzato il burro di karité raffinato, e quindi totalmente inodore, questo perché il burro grezzo, dal colore bianco/giallognolo, presenta un odore caratteristico, dolciastro e tendente all’aroma di nocciola, sgradito ai consumatori.

Il che rappresenta un vero peccato perché la forma raffinata perde buona parte delle proprietà di questo splendido attivo.

Ecco perché vi consiglio caldamente di comprare burro di karité grezzo la cui lavorazione avviene in modo artigianale senza aggiunta di elementi chimici e conservanti e soprattutto senza cottura, necessaria per raffinarlo, abbassandone la qualità.

 

Ma come distinguere il burro raffinato da quello grezzo? Semplicemente osservando colore e profumazione.

 

In poche parole un colore avorio e l’assenza di odore fanno decisamente pensare ad un prodotto raffinato e quindi di minor pregio (ma magari più caro) e con una percentuale di principi attivi estremamente bassa.

 

Altro consiglio che mi sento di darvi è di privilegiare il circuito del commercio equo solidale, che consente alle donne coinvolte nelle attività di raccolta dei frutti, nella frantumazione e nell’estrazione del burro, di ricevere un giusto compenso.

 

Ma veniamo alle sue proprietà che lo rendono interessante in cosmesi: il karité è nutriente, mantiene l’idratazione se applicato su cute e capelli umidi, è antiossidante e quindi in grado di proteggere la pelle dall’azione dei radicali liberi, cicatrizzante e lenitivo, utilissimo in caso di piccole scottature, contusioni, dolori articolari e muscolari, ideale per proteggere labbra, mani e piedi dal freddo.

 

Ciò significa che questo burro può essere utilizzato in molti modi diversi: per mantenere l’idratazione e regalare nutrimento, massaggiato sulla pelle umida, in inverno come crema per viso e mani, sulle labbra al posto del burro a cacao, per rimarginare i taglietti dopo la rasatura e la depilazione, per la prevenzione delle smagliature in gravidanza, per la cura degli arrossamenti da pannolino, per trattare eritemi solari.

 

Ma vediamo dei semplici utilizzi che vi faranno apprezzare questo burro, che vi suggerisco di sciogliere a bagnomaria nella dose da utilizzare.

 

Come coccola super alle vostre a mani a un costo irrisorio, vi suggerisco di applicare la sera una dose abbondante di karité sulle mani secche e screpolate, coprendo il tutto con semplici guantini in cotone e lasciando agire durante la notte, mi ringrazierete.

 

Parimenti può essere utilizzato per una maschera ai piedi durante la stagione invernale semplicemente applicandolo sulla cute e coprendo il tutto con calze in materiale naturale.

 

Per la cura delle unghie e della cuticole può essere utilizzato per applicazioni locali, di circa dieci minuti, in abbinamento al succo di limone.

In caso di raffreddore può essere applicato sul naso screpolato ed arrossato, dando sollievo immediato.

Magnifico il suo utilizzo per la cura dei tatuaggi nei giorni successivi alla realizzazione, al posto del famoso bepenthenol consigliato da molti tatuatori che si rivela essere puro petrolio.

In gravidanza, può essere utilizzato per prevenire le smagliature sull’addome e durante l’allattamento per lenire le ragadi al seno.

Inoltre il karité è un ottimo rimedio per la cura dei capelli, può ad esempio essere utilizzato per degli impacchi pre shampoo su capelli umidi oppure come leave in sulle punte particolarmente stressate (in piccole dosi mi raccomando) o per proteggere le nostre chiome dal sole in spiaggia.

Comunque sia, ricordatevi di prelevare il burro con l’aiuto di una spatolina (o palettina per il caffè) per evitare possibili contaminazioni batteriche.

Infine, forse la notizia vi sarà del tutto nuova, ma esiste in commercio anche l’olio di karité, ottenuto per effetto di una successiva lavorazione del burro e quindi caratterizzato da una qualità inferiore, ma comunque importante per le sue proprietà lenitive e nutritive e sicuramente più comodo da utilizzare del burro.

A questo punto dove comprare il burro? Generalmente in erboristeria è disponibile, così come nei negozi del circuito equo solidale, ed online sui siti di materie prime (tipo Aromazone) e su Amazon.

Ovviamente in commercio troverete anche prodotti cosmetici a base di burro di karité, e come al solito il consiglio è di verificare l’elenco degli ingredienti (dovrete trovare scritto Butyrospermum Parkii Butter o Shea Butter).

Detto ciò, è assolutamente il caso di averne a casa un barattolo per ogni necessità anche perché non contendo acqua praticamente non scade mai, ovviamente se correttamente conservato (a temperatura ambiente e non in frigor).

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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