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Il mio mondo #ecobio: i capelli in primavera, di Cristina Garavaglia

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Istruzioni per l’uso in primavera, parte seconda. Oggi parliamo dei nostri capelli nella bella stagione

 

 

Dopo avervi parlato delle cure per la pelle nel periodo primaverile, che tutto sommato sono abbastanza facili da attuare, veniamo al tasto dolente: i capelli.

Ahimè in primavera si assiste alla tanto temuta caduta dei capelli, che ci avvicina al mondo animale tanto da poter parlare di piccola muta stagionale, il cui scopo è quello di adattare le nostre chiome alle più miti temperature del periodo proprio come succede per i mammiferi con la muta stagionale.

Parlando di caduta dei capelli c’è anche da considerare una ragione fisiologica alla base del fenomeno: i capelli hanno un proprio ciclo vitale (compreso tra due e sei anni) e sono soggetti a periodi di ricambio, con conseguente caduta, decisamente concentrati nelle stagioni intermedie, quali autunno e primavera.

Statisticamente infatti l’aumento della caduta dei capelli in primavera interessa circa il 30% delle persone, uomini e donne, seppure in quest’ultime il fenomeno appare più evidente a causa della maggior lunghezza dei capelli.

Il fenomeno appare ancora più evidente per i capelli ricci che devono essere pettinati solo al momento del lavaggio, possibilmente con in testa il balsamo, e mai quotidianamente (i famosi 100 colpi di spazzola prima di dormire ve li dovete proprio scordare), ma niente paura è solo una nostra percezione e nulla più.

 

E infine non possiamo dimenticare il caro e vecchio stress (mannaggia a lui) che il cambio di stagione rappresenta per l’organismo, costretto a liberarsi dalle tossine accumulate nei mesi invernali impegnando proprio gli stessi organi che governano pelle e capelli (intestino e fegato) con la conseguenza che se sovraccarichi pelle e capelli andranno in sofferenza.

 

Ecco perché in primavera si dovrebbero privilegiare condimenti leggeri, verdure e frutta di stagione, pesce e carni, preziose fonti di vitamine, minerali e antiossidanti fondamentali per la salute dell’organismo e di conseguenza delle nostre chiome.

 

Logicamente in caso di dieta vegetariana e soprattutto vegana si dovrà interpellare un nutrizionista per le integrazioni del caso.

 

Altro discorso importantissimo riguarda le diete primaverili strampalate e fai da te che rischiano di peggiorare la situazione causando una caduta eccessiva di capelli e non solo. E anche in questo caso l’unica soluzione è rivolgersi a un nutrizionista.

 

Ovviamente la normale perdita stagionale non deve essere confusa con una perdita patologica, decisamente eccessiva, spesso sintomo di patologie importanti per le quali è strettamente necessario rivolgersi allo specialista (dermatologo, tricologo od endocrinologo) su indicazione del curante.

 

Di fatto una perdita eccessiva di capelli, soprattutto se non stagionale, può rappresentare il sintomo di patologie importanti da non sottovalutare, quali disfunzioni della tiroide, forte stress prolungato nel tempo, problematiche dermatologiche del cuoio capelluto o più semplicemente può dipendere da specifiche terapie farmacologiche che ovviamente non devono essere auto sospese per alcun motivo.

 

Spetterà piuttosto allo specialista prescrivere le analisi e i rimedi farmacologici del caso, mi raccomando non esitate mai ad interpellarlo.

 

Ciò detto, sicuramente sarebbe bene adottare alcuni piccoli accorgimenti.

 

Innanzitutto come già accennato sarebbe bene curare l’alimentazione evitando per quanto possibile alimenti preconfezionati o industriali e privilegiando alimenti freschi e di stagione.

 

Logicamente sarebbe altresì opportuno evitare alcool e fumo di sigaretta o altro, cercando allo stesso tempo di tenere sotto controllo lo stress magari facendo delle belle passeggiate all’aperto ora che le giornate si allungano.

 

Attenzione però al sole primaverile che potrebbe danneggiare le nostre chiome da qui il consiglio di non esporre mai i capelli al sole diretto e di indossare in caso di esposizione prolungata capello di paglia o altra fibra naturale o un bandana.

 

Volendo effettuare trattamenti specifici sui capelli il metodo meno impegnativo che vi assorbirà pochi minuti al giorno (4 o 5) è il cosiddetto inversion method, per il quale non esistono evidenze scientifiche in termini di utilità ma che certamente potete sperimentare a costo zero.

 

Si tratta di una metodica ereditata dal mondo afro per stimolare il microcircolo del cuoio capelluto e stimolare l’azione dei bulbi piliferi da quali nascono i capelli, che è bene ricordarlo sono materia morta.

 

Ma come farlo?

 

Niente di difficile: dovete semplicemente massaggiare delicatamente il cuoio capelluto a testa, magari in posizione seduta con la testa inclinata leggermente in avanti in mezzo alle gambe leggermente aperte, ma se preferite potete eseguirlo in posizione eretta tanto che ciò conta veramente è il massaggio.

 

Tra l’altro per esperienza personale posso dirvi che massaggiare delicatamente il cuoio capelluto (ovviamente non a testa in giù) aiuta a dare sollievo alla cefalea muscolo tensiva perché permette di rilassare il cuoio capelluto e a ridurre seppur di poco il dolore.

 

 

Pratica che purtroppo conosco bene e che preferisco effettuare sul divano tendendo la testa in appoggio su un cuscino, credetemi non so se aiuta veramente a far crescere i capelli ma un po’ di dolore lo attenua.

La procedura può essere accompagnata dall’utilizzo di poco olio o oleolito per stimolare la crescita ma personalmente ve lo consiglio solo nel caso abbiate programmato uno shampoo per evitare di sporcare i capelli.

 

Attenzione però che non è il caso di eseguirlo in presenza di patologie cardiache, glaucoma, pressione bassa o alta, problemi di equilibrio e gravidanza.

 

Per chi volesse invece giocare al piccolo chimico vi riporto alcune semplici ricette da realizzare in casa. In primis è possibile realizzare un semplicissimo decotto di rosmarino (al super o erboristeria) con qualche rametto da lasciare in infusione in una tazza di acqua calda coperta per una ventina di minuti.

Il liquido così ottenuto una volta raffreddato e filtrato può essere utilizzato per contrastare la perdita stagionale utilizzandolo come ultimo risciacquo dopo shampoo e balsamo, senza ovviamente risciacquare ulteriormente.

Il decotto può essere anche realizzato utilizzando l’ortica, che si trova abbastanza facilmente in questo periodo in campagna, fate solo attenzione alle spine mentre la raccogliete.

Oppure ancora sfruttare la bardana reperibile in erboristeria in forma di corteccia con la quale si ottiene nello stesso modo un decotto da tamponare sul cuoio capelluto anche quotidianamente.

Od ancora massaggiare delicatamente il cuoio capelluto con olio vegetale e qualche goccina di olio essenziale di rosmarino, lavanda o cedro dell’atlante.

 

Altrettanto utili sono gli impacchi su capelli e cuoio capelluto, ad esempio a base di olio di cocco vergine o olio di borragine da applicare su capelli umidi per almeno due ore prima dello shampoo.

Per chi volesse giocare con le erbe ayurvediche vi consiglio la semplicissima amla a patto di non aver capelli chiarissimi o decolorati che potrebbero scurirsi un poco seppur provvisoriamente.

Basta preparare un impasto utilizzando la amla in polvere e acqua calda quando basta fino a ottenere una pappina della consistenza dello yogurt da applicare post shampoo su capelli ben tamponati per una mezzoretta (coperta da cuffia per la doccia) per poi sciacquare abbondantemente e asciugare come da abitudine.

 

L’ideale sarebbe farlo una volta a settimana.

Quanto al famoso olio di ricino, particolarmente pesante, che può essere utilizzato per stimolare la crescita, vi consiglio spassionatamente di applicarlo solo sul cuoio capelluto massaggiando prima di effettuare lo shampoo e di evitare accuratamente le lunghezze per evitare di sporcare i capelli.

Diversamente le ragazze con capelli afro potranno applicare l’olio di ricino anche sui capelli prima di procedere allo shampoo in modo da contenere il crespo.

Detto ciò ricordatevi di rilassarvi, di bere un caffè con le amiche, di passeggiare nel verde e di sorridere che male di sicuro non fa e contiene lo stress.

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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