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Il mio mondo (eco)bio – E il silicone dove (non) lo metto?

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Nel mondo della cosmesi eco-bio (ossia di origine biologica e sostenibile dal punto di vista ambientale) sono molti gli ingredienti che si consiglia di evitare nella scelta dei propri cosmetici sia per ragioni ambientali, sia per evitare il più possibile potenziali danni alla propria salute.

Anche se è il caso di precisare che non è possibile scindere il discorso dell’impatto ambientale da quello, che più ci tocca, della nostra salute per il semplice fatto che più inquiniamo l’ambiente circostante e “più peggio stiamo”, tanto da poter parlare di pericolosità indiretta per la salute in caso di (sovra)utilizzo di sostanze inquinanti.

E se ci pensate bene ciò avviene proprio utilizzando i cosmetici: la doccia ve la farete ben tutti i giorni, le mani le lavate tantissime volte ogni singolo giorno, i denti li pulite con il dentifricio, noi donne poi usiamo creme e cremine, fondotinta, mascara e potrei continuare all’infinito, direi che il rischio di un sovradosaggio è decisamente reale.

Va detto anche che il tema che stiamo affrontando è quello di fornire dei consigli ragionevoli per acquisti consapevoli, non lo smetterò mai di sostenerlo, l’importante è acquisire maggiori informazioni possibili per poter decidere con la vostra testa come comportarvi e sono convinta che siate in grado di farlo.

Dico questo semplicemente perché stiamo comunque parlando di ingredienti perfettamente legali, se utilizzati nei limiti ammessi dal regolamento europeo sui cosmetici 1223 del 2009. Ciò ovviamente resta valido purché si parli di cosmetici regolarmente immessi sul mercato europeo e non importati non si capisce bene come da paesi extra UE (e succede pure questo, purtroppo).

Ma va anche detto che sempre più frequentemente, alla luce delle nuove evidenze scientifiche, il Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (SCCS) sta introducendo dei evidenti limiti di utilizzo per alcune delle sostanze sospettate di non essere sicure per la salute umana, per cui non è detto che ciò che è considerato sicuro oggi lo sarà anche domani. E nel dubbio, io lo eviterei in toto.

Ciò premesso, indubbiamente uno degli ingredienti più diffuso nei cosmetici e maggiormente visto negativamente nel mondo eco-bio è rappresentato dai siliconi, presenti quasi ovunque nella cosmesi tradizionale.

Oggi vedremo perché sarebbe bene non utilizzarli, seguendo i consigli di Skineco, l’Associazione Internazionale di Ecodermatologia, che promuove l’utilizzo e la scelta di prodotti cosmetici che “fanno bene alla pelle ed allo stesso tempo non impattano negativamente sull’ambiente”.

 Innanzitutto, cosa sono i siliconi? Si tratta di polimeri inorganici ricavati da derivati del silicio, ottenuti attraverso un processo altamente inquinanti che parte da sabbia e carbone, in soldoni stiamo parlando di molecole assolutamente artificiali, non biodegradabili (d’altronde sono gli stessi usati in edilizia come isolanti, sigh) ampiamente utilizzati in cosmetica perché idrorepellenti (non a caso si usano nei solari), antistatici, termostabili, chimicamente inerti e non soggetti ad invecchiamento (e infatti non sono biodegradabili e permangono nell’ambiente per un tempo infinito e ritorniamo così al discorso di pericolosità indiretta per la salute umana).

Generalmente sono utilizzati nei prodotti cosmetici per il loro basso costo (al posto degli oli vegetali ben più pregiati e costosi) e si possono trovare facilmente nei prodotti di bellezza, dal viso e corpo, ai cosmetici per capelli, agli stick per le labbra, al make-up.

Il tutto grazie alla loro capacità di aumentare la performance cosmetica e di rendere morbide e setose le formulazioni nonché di dare a capelli ed al viso un aspetto immediatamente più levigato, liscio e piacevole al tatto.

Spesso sono anche utilizzati per mascherare formulazioni povere di principi attivi, magari vendute a peso d’oro, che si limitano a dare un senso di appagamento immediato, senza curare pelle e capelli, anzi è vero il contrario.

Il loro utilizzo nelle creme per viso/corpo, al posto degli oli ed emollienti vegetali, fa sì che si crei una pellicola superficiale sulla pelle che, non solo impedisce agli attivi di penetrare nel derma, ma può arrivare ad occludere i pori riducendo la traspirazione cutanea.

Inoltre, trattandosi di sostanze del tutto sintetiche e non compatibili con la pelle, il loro utilizzo quotidiano tende a dar luogo a numerose problematiche dermatologiche, che a livello europeo stanno registrando un evidente aumento negli ultimi anni, in parte attribuibile all’utilizzo di cosmetici contenenti attivi non dermocompatibili, come i siliconi ma non solo, ed in parte ad una routine igienica errata, si va dalle pelle sensibili a quelle reattive, fino ai casi di dermatite atopica, per i quali si ricorre sempre più frequentemente al dermatologo.

Sui capelli i siliconi tendono a rivestire completamente i fusti capillari impedendo il passaggio di sostanze nutrienti ed idratanti, con il risultato di ottenere in primis capelli apparentemente setosi, lucidi e privi delle odiate doppie punte ed in seconda battuta capelli spenti, privi di tono ed inesorabilmente secchi.

In particolare, sulla lunga distanza, i siliconi più leggeri tendono a seccare i capelli, aiutando l’insorgere delle famose doppie punte, mentre i siliconi pesanti tendono a sporcare il capello costringendo a lavaggi frequenti, che stressano la chioma.

Per semplificare potremmo dire che per Skineco a basse concentrazioni (fino al 2%) i siliconi potrebbero anche essere tollerati per migliorare la performance cosmetica senza grossi danni, ma a concentrazioni maggiori (cioè se li trovate all’inizio dell’INCI in etichetta) rendono il cosmetico non dermocompatibile (ossia non in grado di rispettare la funzione cutanea, alterando l’equilibrio della cute) quindi inutili per non dire dannosi per la cura della nostra pelle e dei capelli.

In una logica di cosmesi eco-bio come la mia, che è anche quella di EcoBioControl, i siliconi invece non possono trovare alcun margine di utilizzo proprio perché di sintesi, potenzialmente dannosi e non ecocompatibili, tanto da averli personalmente banditi da tre anni dal mio armadietto, make-up compreso visto che esistono delle ottime marche bio, perfettamente ecodermocompatibili e soprattutto performanti a dispetto di quanto ne dicano alcuni Mua che leggo in rete.

Una volta spiegati i motivi per i quali sarebbe bene eliminare i siliconi dai cosmetici, operazione che peraltro stanno compiendo anche alcuni brand famosi (ed era ora dico io), mi sembra corretto avvisarvi che la fase di passaggio alla cosmesi eco-bio non sarà del tutto agevole.

Di norma, infatti, l’abbandono dei siliconi risulta spesso un po’ traumatico perché pelle e capelli rivelano il loro vero aspetto (e magari potrete anche scoprire di avere la pelle secca e non grassa come avete sempre pensato, come è capitato a me), ma si tratta per l’appunto di una fase di passaggio ed i risultati positivi non tarderanno ad arrivare.

Per dovere di cronaca vi riporto i nomi tecnici dei siliconi così da poterli individuare nei cosmetici: Amodimethicone, Behenoxy Dimethicone, Bisamino PEG/PPG-41/3 Aminoethyl PG-Propyl Dimethicone-, Bis-Phenylpropyl Dimethicone, C11-15 Pareth-7, C30-45 Alkyl Cetearyl Dimethicone Crosspolymer, C30-45 Alkyl Dimethicone, Cetearyl Methicone, Cetyl Dimethicone, Cetyl PEG/PPG-15/15 Butyl Ether Dimethicon, Cyclohexasiloxane, Cyclomethicone, Cyclomethicone D4, Cyclomethicone D5, Cyclopentasiloxane, Cyclotetrasiloxane, DEA PG-Propyl PEG/PPG-18/21 Dimethicone, Diisostearoyl Trimethylolpropane Siloxy Silicate, Dimethicone, Dimethicone Copolyol, Dimethiconol Diphenyl Dimethicone, Dimeticol, Disiloxane, Hydroxypropyl polysiloxane, Laureth-9 Lauryl Methicone, Copolyol PCA Dimethicone, PEG/PPG-20/15 Dimethicone, PEG/PPG-20/15 Dimethicone o Dimethicone Copolyol. PEG-12 Dimethicone, Phenyl Trimethicone, Polysilicone-18 Cetyl Phosphate, Poliquaternium-80, Silicone co-polymers, Silicone Resin Spheres (2, 5 & 6 micron), Simethicone, Sodium Dodecylbenzenesulphonate, Stearoxy Dimethicone, Stearyl Dimethicone, Trideceth-12-Amodimethicone, Trimethylsiloxysilicate, Trimethylsilylamodimethicone, Trisiloxane, Vinyldimethicone Crosspolymer.

 

Da notare che dal 31 gennaio 2020 non potranno più essere immessi in commercio cosmetici che contengono due siliconi, e precisamente il D4 ed il D5 (in etichetta li troverete come Omethicone e Cyclopentasiloxane) per i prodotti a risciacquo (shampoo, balsamo ad esempio) in percentuale superiore al 0,1% in quanto ritenuti dal Comitato UE potenzialmente pericolosi per i consumatori. Mentre per assurdo questi stessi ingredienti possono essere contenuti in prodotti che non si risciacquano, ma restano sulla pelle, brividi e dico solo questo…

Soprattutto considerato che già nel 2005 il Comitato si era espresso sul Cyclopentasiloxane indicandolo come pericoloso per la salute se utilizzato nei prodotti per lo styling dei capelli e nei solari spray, anche per la possibile presenza di impurezze riconosciute tossiche per la riproduzione umana.

Tutte queste informazioni che vi sto dando sono reperibili facilmente sul forum e magazine di EcoBioControl, di cui vi ho parlato la scorsa settimana, ve lo ricordo nel caso desideraste approfondire l’argomento perché ritengo inutile in questa sede appesantire ulteriormente l’articolo.

In buona conclusione, quello che è sicuro oggi per la nostra salute potrebbe non essere sicuro domani e soprattuto quello che danneggia l’ambiente indirettamente danneggia la nostra salute, ergo a mio parere è sempre meglio evitare, anche perchè l’idea di spalmarmi addosso del silicio sintetico, adesso che ne sono consapevole, sinceramente mi fa rabbrividire.

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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