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Il mio mondo ecobio. #donnecheaiutanoledonne, l’hashtag della eco-solidarietà- di Cristina Garavaglia

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

Ho sempre pensato che la scelta di utilizzare prodotti eco-bio debba essere innanzitutto e soprattutto etica e non dettata dalla moda del momento.

Nel mio caso la molla è stata il desiderio di utilizzare prodotti non testati su animali, quando sono finita per caso nel posto giusto al momento giusto per imparare a leggere l’INCI, fino ad appassionarmi a questo nuovo approccio alla cosmesi rispettoso dell’ambiente.

Detto ciò, mi preme sottolineare che esistono tanti modi per compiere una scelta etica comprando prodotti di bellezza e oggi vi volevo parlare di Solidarietà e di un progetto che indirettamente ha coinvolto anche me.

 

Anzi di due progetti: Progetto Smile, il primo progetto di raccolta e donazione di capelli umani in Italia, e la box di beneficienza a sostegno del Progetto, di cui vi parlerò meglio dopo.

Progetto Smile è stato ideato nel novembre 2011 da A.T.R.I. Onlus (Advanced Tricology Research International), sostenuto dalla Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus, che da anni collaborano per realizzare diverse iniziative volte a promuovere e sostenere il “diritto alla bellezza” per tutte le donne affette da patologie tricologiche.

 

In particolare, le tre realtà si muovono per garantire alle pazienti oncologiche il recupero della propria immagine corporea, che sembrerà scontato, ma è il caso di precisarlo, aiuta le pazienti a recuperare la propria autostima in un momento così difficile come quello delle terapie invasive a cui si devono sottoporre e del post cura.

 

La perdita dei capelli, come ben saprete, è infatti una delle conseguenze delle cure chemioterapiche e rappresenta spesso un trauma per le donne sottoposte a tali terapie, ecco perché diventa importante, in un momento così delicato, poter usufruire di una parrucca che consenta di recuperare un poco di fiducia in se stesse.

“Una parrucca che non copre e non nasconde ma accompagna e sostiene, trasformando il dolore in vibrazioni emotive positive e che diventa lo strumento che consente di riconoscersi allo specchio in un momento in cui è importantissimo e fondamentale non abbattersi e avere quella stima e fiducia in se stesse necessarie a lottare contro la malattia, a reagire con forza e determinazione”.

 

Ciò significa anche offrire un sostegno concreto per far si che le protesi tricologiche vengano riconosciute come terapeutiche e quindi rese totalmente detraibili.

 

In Lombardia ad esempio è previsto un contributo fino a 150 euro per l’acquisto di parrucche a seguito di terapie oncologiche, ma non ovunque ciò è possibile.

 

Ed ecco che entra in gioco Progetto Smile che verte sulla possibilità di donare i propri capelli, utilizzati dalla Tricostarc per realizzare parrucche con costi notevolmente ridotti, destinate alle pazienti oncologiche che causa chemioterapia devono far ahimè i conti anche con la perdita dei capelli.

 

Tra l’altro questo progetto ha un’origine dolcissima che vi voglio raccontare: tutto è infatti iniziato quando Giorgia, una bambina, inviò la sua treccia affinché un bambino meno fortunato di lei potesse ricevere una parrucca.

 

Non solo ma Tricostarc e la Fondazione Prometeus Onlus hanno istituito nel 2012 la “Banca della Parrucca”, una catena di solidarietà attraverso la quale le parrucche, donate da donne che non ne hanno più bisogno, vengono messe gratuitamente a disposizione di altre donne che per motivi economici non possono permettersele.

 

Mi sembra quindi corretto segnalarvi le modalità di donazione dei propri capelli (anche tinti, con meches o decolorati), se disponete di una lunghezza di almeno 25 cm: invio in una busta gialla a Tricostarc (Viale Libia, 38 – 00199 Roma) o alla Fondazione Prometeus Onlus (Via Emilio Longoni, 75 – 00155 Roma). E’ cosa gradita inserire nella busta lo “smile” ovvero una piccola dedica, che verrà consegnata alla persona che riceverà i capelli donati e volendo il proprio indirizzo e-mail per rimanere in contatto con la ricevente.

 

Per chi non se la sentisse di donare i propri capelli (e lo capisco benissimo) o non avesse la lunghezza necessaria (come nel mio caso) è sempre possibile sostenere economicamente il progetto con una piccola donazione.

 

Ed è in tal senso che nasce l’iniziativa #donnecheaiutanoledonne 2.0 voluta fortemente da Elena Cantarelli di Biolandiaonline, alla quale hanno aderito, grazie ai social, oltre 100 ragazze desiderose di aiutare donne meno fortunate semplicemente acquistando una box dedicata, il cui ricavato, dedotte le spese, è stato destinato a sostenere Progetto Smile.

 

Alle quali si aggiungono le molte ragazze desiderose di aiutare che, pur non acquistando la box, hanno deciso di effettuare comunque una donazione a favore del Progetto.

 

Un bellissimo gesto di Solidarietà che ha permesso a Elena di donare la considerevole cifra di 1.635 euro.

 

Non da ultimo sono da ricordare le molte Aziende che si sono messe in gioco aderendo all’iniziativa con i propri prodotti, molti dei quali conosco ed apprezzo, altri si sono rivelati una piacevole sorpresa in termini di qualità e performance: Sogno Cosmetici, BisouBio, I Saponi della Luna, FinisTerre Mineral Make Up, Alia e Exentiae – Oli Essenziali, Bio’s, Dusahel, HAND – Il saponino, Lady Green, Phitofilos, la stessa Biolandiaonline con due omaggi a sorpresa nonché TicTacStampa che ha fornito gratuitamente le etichette e lo smile a ricordare il senso della box di Solidarietà.

 

A coronare l’avvio di questa splendida collaborazione, l’esclusivo Galà Dinner “Mostra e Silent auction delle opere realizzate per il calendario Tricosarc ‘Le case della Bellezza 2019’ ”. presso il Villino Casati di Roma, appartenuta alla Marchesa Luisa Casati, protagonista indiscussa dei salotti mondani della Roma degli anni della belle époque, musa inquieta e innovativa, amica di artisti e letterali che ha vissuto, come lei stessa affermava, “come fosse un’opera d’arte vivente”.

 

Galà al quale in rappresentanza dell’iniziativa #donnecheaiutanoledonne 2.0 ha presenziato giustamente Elena Cantarelli, senza la quale l’iniziativa della box non sarebbe neanche nata.

 

L’occasione dell’importante Gala di beneficienza è stata la presentazione del Calendario 2019 della Tricostarc che ha visto protagoniste quali modelle d’eccezione le pazienti ed ex pazienti oncologiche che “hanno spiccato come ‘opere d’arte viventi”, indossando ‘parrucche scultura’, realizzate con materiali di riciclo reperiti in ospedale, come le griglie per le radioterapie.

 

Parrucche che restituiscono vita, gioia, voglia di vivere… ispirate alla straordinaria personalità di Frida Kahlo, un vero esempio di forza e tenacia che ha saputo trasformare una criticità in una grandissima opportunità.

 

“Donne coraggiose capaci di orientare le vele del proprio sguardo verso un nuovo percorso di vita: riportare a casa la bellezza!. Il progetto di questo calendario – sono parole di Giusy Giambertone, responsabile Tricostarc, – nasce dal desiderio di rappresentare la bellezza che non teme ostacoli, che si nutre di volontà e di passione, che costruisce il futuro partendo da tutto ciò che è stato e dalle difficoltà superate”.

 

Le dodici immagini utilizzate per il calendario sono state poi aggiudicate nel corso della serata attraverso un’asta silenziosa a sostegno delle pazienti oncologiche della “Banca della Parrucca”, nel quale la Tricostarc è attiva da anni.

Come non citare allora le vere protagoniste della serata che hanno posato per il calendario? Desirè, Paola, Eliana, Carla, Elena, Francesca, Rosanna, Antonella, Anna, Laura, Alessandra, Oliana, Ilaria, Anna Rita.

Un Progetto di Solidarietà eco-bio ricco di valore e significato al quale sono felicissima di aver contribuito indirettamente (acquistando una box di beneficienza) perché “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno” (Madre Teresa di Calcutta).

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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