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Il locale sottratto alle mafie riapre, giovedì a Rescaldina torna La Tela

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RESCALDINA – Tanto attesa, sta per arrivare. La rinascita dell’osteria sociale “La  Tela” di Rescaldina diventerà realtà  con l’inaugurazione del locale riaperto di giovedì 28 novembre alle 18.30 e sarà operativa a partire dal giorno successivo. Una vittoria non solo del Comune che si è battuto in questi mesi per poterle ridare fiato dopo la sua chiusura temporanea  ma anche di chi, a vario titolo, si era adoperato per farla diventare tempio di iniziative a sostegno di cultura e legalità. E di tutta la comunità rescaldinese. Quel locale, infatti, ha cominciato la sua seconda vita che è riuscita a mandare al macero la prima quando era uno dei possessi della ndrangheta. L’11 luglio 2006 il locale fu confiscato alla criminalità organizzata e nacque l’idea di farne uno dei baluardi  della promozione del vivere civile e legale. Secondo un duplice binario, quello dell’intrattenimento culturale e quello della promozione di iniziative legate alla lotta contro ogni mafia. L’Agenzia nazionale per i beni confiscati lo cedette al comune di Rescaldina nel 2011. Nel 2012 giunse un finanziamento regionale per 175 mila Euro volto proprio alla riqualificazione del locale che avvenne a partire dalla cooperativa Arcadia, vincitrice dell’apposito bando.

A dicembre 2015 la struttura poté aprire i battenti grazie a un pool di associazioni facenti capo alla stessa Arcadia che si era aggiudicata un bando del comune.  Poi la chiusura a settembre 2018 e ora la terza vita. Ovvero la seconda di “osteria del buon essere” inteso nel senso più ampio del termine, sia, dunque, sul piano mangereccio che su quello più elevatamente spirituale, etico e valoriale. A gestire la nuova struttura sarà il gruppo Ati, aggiudicatario del bando emesso dal comune e comprendente le cooperative “Meta” di Monza e “La Tela” di Rescaldina. Il progetto è però il punto di intersezione anche di altre rette ovvero di altri gruppi associativi: Slow food Legnano, Team down, Articolonove, padri Somaschi onlus, Stuffcube e Mescalina. Sodalizi che abbracciano gli ambiti di promozione della dignità umana a tutto tondo, dal sanitario al culturale, dal  legale al sociale. Ma il denominatore  comune resta tenere alta la bandiera della legalità. Tanto è che il progetto su cui si fonda il nuovo corso  si intitola proprio “Tutto il gusto della legalità”.  Per il  ritorno al decollo della “Tela”  il sindaco Gilles Ielo parla con la voce della soddisfazione per un traguardo auspicato e ora raggiunto: “”Il progetto “Tutto il gusto della legalità promosso dall’amministrazione è certamente ambizioso – dice il primo cittadino del municipio – la prima parte di quest’esperienza rimarca infatti come sia molto più facile operare nell’illegalità e far quadrare i conti e come, invece, si debba essere necessariamente più bravi nel farlo  nel pieno rispetto delle leggi e delle regole. Ho più volte descritto l’esperienza come un capitolo doloroso, non tanto per la battuta d’arresto, ma perché mi è parso, a volte, che ci fosse l’intenzione di imputare l’insuccesso a una parte politica, quando invece si dovrebbe considerare questo luogo, le attività promosse  e il progetto nel suo complesso come patrimonio della comunità”. Insomma, per Ielo un progetto che deve essere occasione di messa in comune delle energie migliori del paese da tutti e per tutti. Senza steccati né politici né culturali né ideologici. Un progetto per una comunità che, ha proseguito Ielo, “crede nei valori di legalità e trasparenza e quotidianamente si contrappone a mafie, corruzione e criminalità”. Ielo ringrazia poi le cooperative per le attività che hanno in cantiere e ha fornito la piena disponibilità del comune alla collaborazione per la promozione dell’attività ad ampio raggio di enogastronomia e solidarietà. Per Paolo Testa, presidente della Cooperativa, è la continuazione di un libro che aveva già scritto ottime pagine di legalità e che solo temporaneamente era rimasto orfano di pagine ulteriori ora in procinto di essere vergate. “Il progetto è rimasto valido – spiega – così, forti dell’esperienza maturata, abbiamo deciso di dare vita a una nuova cordata sociale. L’obiettivo è far rivivere una realtà che è testimone di legalità e luogo di inclusione”. Promozione della tradizione culinaria locale, incontri sociali e cultural- musicali saranno  le tre direttrici lungo le quali camminerà la riaperta “Tela”. “Per la parte gastronomica – prosegue Testa – la scelta è di proporre la classica osteria, facendo attenzione ai prodotti locali con la possibilità di aprirsi anche a tradizioni culinarie di altre regioni”.  Il locale impiegherà sette persone tre delle quali rappresentano soggetti svantaggiati. Sul versante dell’animazione, invece, saranno promossi concerti, presentati libri e organizzate iniziative sociali e culturali. “Vogliamo  – ha concluso Testa _ che sia il fattore culturale e aggregativo a fare la differenza”. La Tela sarà aperta da lunedì a domenica dalle 12 alle 14.30 e dalle 19 alle 23. Il locale disporrà anche di una sala attrezzata per bambini. Grande soddisfazione anche da parte dell’ex sindaco Michele Cattaneo che questa riapertura aveva caldeggiato a tutta forza: “La Tela- scrive – un progetto bellissimo, uno schiaffone alla ndrangheta, una possibilità per tutto l’Altomilanese. Occorre tutti insieme dire no alle mafie, è urgente, un muro civico che non deve avere colore politico perché nella lotta alla criminalità organizzata non ci deve essere gioco delle parti ma solo gioco duro, tutti uniti in una grande  squadra”.  Rescaldina abbraccia quindi nuovamente un  punto di forte socialità nel nome di una convivenza futura sempre più civile, responsabile e partecipata.

 

Cristiano Comelli  

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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