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Dall'archivio:

“Il Duca di Saronno” ricorda la ‘Roccia’ Tarcisio Burgnich, una colonna della Grande Inter

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO Egregio direttore , la morte di Tarcisio Burgnich mi riporta indietro alle domeniche del pallone dove andavo a vedere la squadra del Cerano calcio militante nel campionato regionale di Promozione con dietro la radiolina per sentire “il calcio minuto per minuto”, lui non giocava gia’ piu’ ma tra i commenti degli anziani interisti e amanti del bel calcio il suo nome insieme a quello di altri mostri sacri del pallone veniva piu’ volte accostato ai giocatori dall’epoca criticati pesantemente .

 

Forse e’ una moda del tempo rivedere il passato capsulato come migliore e piu’ morale del presente ma il grande Tarcisio era un mito della storica Inter,  ruolo difensore vinse 5 campionati italiani uno con la Juventus e ben 4 con la Beneamata con cui conquistò  2 Coppe dei Campioni (una volta andava solo chi vinceva il campionato nazionale), 2 Coppe Intercontinentali (andata e ritorno ), vinse pure una coppa Italia e coppa di lega italo-inglese con il Napoli..

Vestì la maglia di (Udinese, Juventus, Palermo, Inter e Napoli),  ma e’ con la maglia nero-azzurra che fece veramente la storia, voluto dal Mago Herrera ma secondo altre fonti da Italo Allodi, passò all’ Inter per 100 milioni di vecchie lire una bazzecola per il calcio plurimilionario di oggi ma senza talento e troppi tatuaggi, rilevando il ruolo di Armando Picchi che da lì  in poi agira’ da libero..

La grande Inter del presidente Angelo Moratti:(Sarti,Burgnich,Facchetti,Bedin,Guarnieri,Picchi,Jair,Mazzola,Milani,Domenghini,Suarez,Corso) con il mitico mago come allenatore !!! Una squadra che domino’ in Europa e nel Mondo e portò per prima il nome di Milano e dell’Italia a livello degli altri grandi paesi!

 

La sua grande carriera e’ stata esaltante anche in nazionale vestendo per 66 volte la maglia azzurra e con due goal, uno nella partita piu’ bella di tutti i tempi:(Italia-Germania 4 a 3) dove il grandissimo friulano segna la rete del 2 a 2 coi teutonici..

Quella grandissima Italia si arrendera’ solo al grande Brasile di Pele’!

Vantò anche la partecipazione alla nazionale che nel 1968 vinse l’unico Europeo vinto dal nostro paese ..

Un calcio che non c’e’ piu’ e non tornera’ mai più, un periodo dove i giocatori erano bandiere e non legati solo all’ingaggio e dove i procuratori non avevano tutto questo potere ..

La vecchia e cara radiolina sostituiva la pay tv e la schedina tra le dita poteva cambiarti la vita ,in un paese da bar dello sport e giornale sportivo al lunedì ,dove le partite europee se andavi in fondo erano massimo 9 (per Coppa Campioni e Coppa Coppe ) e 12 (per la vecchia e sana coppa Uefa)..

Scendendo nel basso ventre italico -pallonaro Burgnich rappresentava insieme a tutta la sua generazione quel tipo di calciatore che l’aveva scelto lui e non invogliato da genitori bramosi e invasati o nonni pieni di spirito di rivalsa, rappresentava quei ragazzi che andavano a piedi agli allenamenti da soli e magari papa’ e mamma gli dicevano di smettere per poi ricredersi coi risultati eccelsi ..

La cosa peggiore del calcio di oggi che ha perso tutti i pregi e tenuto solo i difetti infatti anche a quei tempi non si schieravano in Italia tutti i fenomeni per i troppi tatticismi.

In questi giorni uscira’ la serie su un altro mito del pallone “il divin codino ” Roberto Baggio, genio molte volte non compreso e tante volte panchinato …lui arrivo ‘ dopo la grande epopea degli anni 60 ed era molto criticato …

Per una Italia che ha sempre buttato via mondiali (ben 3 negli anni 90) per non far vincere la fantasia !!!Oggi non abbiamo nè gambe nè fantasia ma accendiamo solo candele a glorie che non ci sono piu’ come a rispecchiare uno splendido passato …

Ciao Tarciso dal Paradiso del pallone insieme a Giacinto guarderai il Divin Codino.

 

Massimo Moletti

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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