― pubblicità ―

Dall'archivio:

Il dibattito: riaprire i Navigli partendo dalla Conche?

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

A questa domanda hanno tentato di dare riposta nel tardo pomeriggio di martedì 20 luglio gli autori del volume Le Conche. Per la navigabilità dei Navigli lombardi. A bordo del Barcùn de Milan, ormeggiato sul Naviglio Grande, al primo appuntamento pubblico in presenza dopo lo scoppio della pandemia, Roberto Biscardini ed Edo Bricchetti si sono confrontati con il Direttore di ETVilloresi Valeria Chinaglia e con l’architetto ed ex Assessore ai Trasporti del Comune di Milano Giorgio Goggi. E’ possibile, approfittando degli stanziamenti in arrivo dall’Europa in riposta all’attuale crisi economica, reperire le risorse per riattivare i manufatti per la navigazione dei Navigli?

 

Il neo Direttore Generale del Consorzio ha richiamato l’impegno dell’Ente, in previsione di Expo Milano 2015, per recuperare le conche presenti a Panperduto (Somma Lombardo, VA) e a Turbigo (MI), ripristini che erano stati finanziati allora con significativi fondi comunitari POR FESR ma che necessitano di una costante azione manutentiva, sostenuta negli anni da ETVilloresi. Chinaglia ha voluto anche citare il PTRA-Piano Territoriale Regionale d’Area Navigli, il primo elaborato in Lombardia con l’obiettivo di promuovere la valorizzazione e lo sviluppo equilibrato del territorio dei comuni rivieraschi, che aveva messo in luce, ben prima della Grande Esposizione Universale del 2015, l’esigenza di un investimento veramente straordinario – oltre 400 milioni di euro – per la sola messa in sicurezza del Sistema Navigli.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi