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Dall'archivio:

Il cuore di un Re e la maschera di Carlo. A cura di Massimo Moletti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 
Ho ancora ben impresso i magnifici funerali Reali per la morte di Elisabetta tanto che per non rovinare il momento ho messo il muto alla tv e spento il telefonino …

 

Non ho voluto leggere post e tweet e altro che venisse dalla pattumiera di certi cervelli troppo colti e fini ..

Io voglio credere come sul Dollaro lo scriverei pure sul disgraziato e invadente Euro …

Voglio credere che posso essere felice anche se sono spettatore e non protagonista come qualche capo Santone o apprendista stregone ci vuole fare credere …

Perché chi dice di non credere, crede in se stesso o peggio vuole la pagina in più del libro o essere il custode del sapere ..

Non esiste un buco nel credo o nell’infinito umano …esiste una folla di persone che segue come correre dietro all’aquilone ..

Non si può credere in niente, si può vivere senza dare o ricevere amore o senza avere un punto di luce dove vedere più chiaro

Negli ultimi 30 anni una forza ben determinata ci ha impedito di liberarci dalla catene mettendoci nel “gulag” dell’ipocrisia e ottusità cronica …

La gente a Londra voleva credere di amare la Regina e adesso vuole amare Re Carlo III perché ha bisogno di sentirsi amata …

Torno a ripetere ai commentatori italiani di pensare alle botteghe o supermercati loro perché la gente ha bisogno di riunirsi e non solo per ubriacarsi ma per vivere di scambi …

Forse anche loro si sentivano piccoli nipotini e piangevano come la piccola Principessa Charlotte …forse per sognare …

La grigia realtà provinciale dell’Italia di oggi e purtroppo da 30 anni a questa parte ha portato un popolo spento complice soprattutto la pandemia …

Ma forse una parola risuona in questi passaggi Reali …Speranza !!!!non il ministro per carità Cristiana …

Il senso di essere uniti che forse in questo nostro catto-comunista paese manca …perché al posto di trovare un amico per un tesoro di gioia si vuole trovare il nemico o l’untore o il capro espiatorio…

Berlusconi, prima Craxi, l’eterno e mai morto Andreotti ora Meloni passando da Salvini sono stati gli uomini che hanno unito una parte d’Italia mentre l’altra si univa a questi.

Si può sempre essere divisi sperando che si cambi faccia o togliere la maschera …siamo sicuri che siamo sulla strada giusta …

In Gran Bretagna si crede e basta forse saranno vetusti o altre parole radical ma hanno un senso di unione o che noi ce lo sogniamo 

Nella chiesa d’Inghilterra il capo è il Re .La chiesa cattolica ha il Santo Padre e il verbo sono le sacre scritture …non gli umori di paese …

Il Re governa o regna ? il Re unisce e traccia  la via per il suo popolo …

Carlo avrà un cuore ? saprà liberarsi di quella maschera che lo ha nascosto per più di 70 anni sempre coperto da moglie, madre e figli …

Invidio l’unione e la voglia di credere e ritrovarsi perché in questo nostro disgraziato paese cosi malandato da guardare in casa degli altri e non nella propria catapecchia vedo tutto il livore per la gioia …

 

Carlo o per noi Carloooo in dialetto ha portato la fierezza e la complicità di un fisico non regale e splendido come quello del figlio o il fascino della ex moglie Diana e neanche l’autorevolezza della Regina …

Forse i nostri “sapio da piazza e studi tv” gli hanno messo una maschera di ferro, bronzo, cemento ma le parole non si accostano con le immagini …

Lui non ha mai portato una maschera e non era una maschera, ma era solo un uomo che metteva sempre a nudo le proprie debolezze e limiti ma in tutta la sua vita in un mondo di puledrini …lui aveva accettato il suo ruolo …

 

Però,  il cuore di Carlo, il cuore di un Re e il credo di un popolo mi hanno emozionato come mai … Forse perché non esiste la maschera di Re Carlo …siamo noi italiani poveri presuntuosi a portare una maschera di meschinità e non regalare più emozione nè credere più in niente …e senza gioia …

Massimo Moletti 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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