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Dall'archivio:

Il borsino della campagna elettorale. Salvaggio ‘scarico’ prepara il rush finale? Del Gobbo coi vecchi “colonnelli” da tenere a bada. Minardi con l’incognita Ballarini.

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA – Ci avviciniamo all’ultimo fine settimana di campagna elettorale che considerato il ponte del 2 giugno che scatta domani, offre ancora più appuntamenti ed iniziative per cercare di conquistare l’ultimo voto utile.
L’affluenza alle urne e una crescente disaffezione dalla politica, restano le insidie principali e senz’altro anche il voto con possibile annesso ballottaggio ormai in piena estate, non aiutano la partecipazione democratica. Ma tant’è.
Occorre capire chi e come si avvantaggerà di questa situazione e chi riuscirà a conquistare il popolo degli indecisi.
 

Iniziamo così il nostro borsino elettorale. Partendo dal candidato del centrosinistra.

Enzo Salvaggio è partito molto forte in questa campagna, ha perso qualche pezzo eccellente come Marzia Bastianello,  ma ad oggi sembra segnare un po’ il passo. La sua comunicazione sembra un po’ meno efficace che all’inizio. Ma da vecchio democristiano e da mister preferenze nel 2017, siamo sicuri che il buon Enzo e la sua squadra stiano lavorando sotto traccia alla ricerca delle preferenze. Insomma, un mix tra nuova politica che viaggia sui social e quella ricerca del consenso che si costruisce tra i palazzi, stringendo mani, con il telefono che non mette mai di squillare….

 

Un modo di far politica molto da prima repubblica ma che non è mai andato fuori moda e che cinque anni fa gli portò parecchi voti personali di lista. Occorre capire se e come la sua coalizione che ad oggi può poggiare ‘solo’ su 3 liste (quella del PD, più le due civiche) saranno in grado di rispondere al fuoco di fila di chi di liste ne mette in campo quattro (centrodestra con Del Gobbo e Progetto Magenta con Silvia Minardi).   

Veniamo ora al centrodestra con Luca Del Gobbo. Quella del centrodestra è una campagna elettorale molto da ‘ritorno al futuro’ volendo sintetizzarla con una battuta. Già, perché la garanzia è il modello di buon governo che Luca Del Gobbo ha saputo mettere in campo nel decennio 2002/2012.  Ciò non toglie che i problemi ci siano.  Il primo paradossalmente è proprio questo salto temporale di vent’anni.

Perché non è cosa facile spiegare a chi magari è nato proprio nel 2002 come ha amministrato (bene) Del Gobbo in quegli anni. C’è una parte di elettorato da questo punto di vista che diventa molto difficile se non impossibile da andare a prendere. Non è un caso che a livello generazionale,  pur avendo inserito volti nuovi ed interessanti, Del Gobbo non possa disfarsi dei vecchi colonnelli, perché i voti in politica contano eccome. Ed è così che si spiega il ritorno del vecchio ‘Pretoriano’ Rocco Morabito, o di altri nomi di peso come quello di Walter Colombini. Il che a nostro avviso, non è un male. Tutt’altro. Perché la politica è anche e soprattutto matematica. Ergo alla fine i conti debbono tornare. Un po’ meno bene sono altri colonelli ancora giovani anagraficamente ma che molto si fanno sentire in questa campagna elettorale. Tra questi il primo che mediaticamente è “fuori controllo”  – nel senso buono del termine – è il vice Sindaco Simone Gelli.  Gelli, infatti, sta lavorando pancia a terra e soprattutto sui social è un po’ come il prezzemolo. Vedi anche questione Quasimodo ma non solo. Ci domandiamo in tutta franchezza se questo sia un bene o un male per chi è a capo della coalizione e su alcuni temi strategici, a nostro avviso, dovrebbe essere l’unico ad avere diritto di parola.

E’ un’interrogativo, che si badi bene, ci poniamo ad alta voce e rispetto al quale non abbiamo risposte precise in tasca. Di sicuro, Del Gobbo ha anche bisogno che tutti siano motivati per correre a 1.000 e, quindi, in alcune situazioni, deve mediare o comunque traccheggiare. Di sicuro, il buon ‘Super Luca’ ha una necessità di fondo che a nostro modesto parere non è ancora riuscito a far passare come messaggio: l’esigenza di una pesante discontinuità con il passato. Perché i cinque negativi anni dell’amministrazione di Chiara Calati non sono certo targati Movimento 5 Stelle o altro…..bensì centrodestra. 

Chiudiamo questa carrellata che si limita ai tre “papabili” per un eventuale ballottaggio, parlando della coalizione di Progetto Magenta. Ad oggi forte anche della presenza di molti giovani, il progetto civico, è quello che sta conducendo una campagna elettorale  molto dinamica e ricca d’entusiasmo. Ma come abbiamo già avuto modo di scrivere altrove quella di Marco Ballarini per Silvia Minardi è un’incognita a tutto tondo. Che solo la cabina elettorale potrà svelare.

 

Oggi per esempio Ballarini si è messo le vesti da ‘Sceriffo fuori porta’ ed è andato sul tetto di un noto rivenditore di camper della zona. Ha tirato fuori la questione del parcheggio gratuito. Peccato che quella questione che gli addetti ai lavori come il sottoscritto conoscono da almeno 15 anni a questa parte, ha finito per trasformarsi in un incredibile assist per Del Gobbo. Già perché chi era il Vice Sindaco e Assessore al Territorio che all’epoca aveva avallato e portato in giunta quell’intervento ? Marco Maerna. Persona degnissima, ci mancherebbe. Ma anche uno dei principali sponsor di Silvia Minardi peraltro da tempi non sospetti. Facile pertanto per Del Gobbo ribattere: “Ballarini chieda a Maerna che oggi è uno dei suoi ….”. Gaffe clamorosa. Ma questo è il ‘Balla’ prendere o lasciare. Con la sua personalità debordante e le sue capacità che certo non mancano, talvolta, si muove come un elefante dentro ad una gioielleria e i risultati…. beh li potete immaginare da soli. 
In ultima istanza tutti i candidati in pectore per la fascia tricolore hanno qualcosa da rivedere nella loro macchina per quest’ultima settimana e più di campagna. Vincerà chi sarà il più bravo a sistemare certe situazioni o quanto meno a farle notare di meno…. 
F.V.
 

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