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Dall'archivio:

Il bello e il brutto dei paesi di provincia. Di Massimo Moletti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

“Un giovane inviato di un ‘giornalone’ mi ha chiesto di descrivere il mio paese. Io come un serial killer del diffamare mi ero preparato per fare vedere le cose più brutte.
Prendermi una rivincita sul paese ingrato che non mi ha mai ringraziato di esistere.
Perché doveva ringraziarmi??? Prima domanda…
La crisi commerciale è presente da anni nei piccoli e medi centri schiacciata da tasse e concorrenza non dai signori della grande distribuzione..
Noi paesani oggi piangiamo i piccoli negozi ma ai tempi eravamo pieni di critiche e brutte impressioni …

Nel mostrare a questo giovane le vie del paese mi sono chiesto ma quante volte sono entrato in quel negozio chiuso ?L’erba del paese vicino è sempre più verde ??
I lati positivi ci sono ?? Non può esistere un paese senza delle cose belle perché anche il silenzio è bello …
Odio chi porta a spasso il cane!! Ma è stato un uomo col cane a chiamare i soccorsi per la mia obesità che si faceva sentire …

Critiche costruttive si diceva in passato all’opposizione perché lo scontro diretto può portare a brutte reazioni e lunghe code di pensiero…
Quando i miei compagni delle scuole tornano in paese vedo in loro una sorta di gioia giovanile nel rivedere vie e viottoli che ripeto da più di un quarto di secolo o quasi metà..
Forse, perché molto spesso siamo troppo crudi e duri come eravamo con i nostri genitori che in modo sincero avevano un gran cuore su di noi …e volevano solo il bene per le nostre vite …
Nessuno può dirmi di avere cuore dolce con le critiche alle realtà paesane però forse voglio la palma delle opposizioni …

Molto spesso ci lamentiamo per avere facili applausi o effimere gioie per poi tornare a guardare la tv o ascoltando radio in macchina mentre andiamo fuori paese a fare la spesa…
Allora ricordo mia mamma che senza macchina andava certosina nelle botteghe di paese dove cercava l’affare o l’offerta magari pagando poco per volta o tutto subito con prezzo ribassato …
Molto spesso odiano perché non ci fanno partecipare o giocare o perché sminuito …
Il paese non mi consola o mi loda e da tutto a tutti tranne che a noi …..
Molti hanno fatto fortuna e preso solo la parte bella per poi scappare e rifarsi una vita da irriconoscente …
Ingrati fortunati e raccomandati ecco per che li fanno presi come per ogni situazione…
Cogliere l’attimo per sfuggire o cambiare luogo ma poi avremo nostalgia…
Molto spesso vediamo lati solo belli o lati solo brutti o ingigantiamo le nostre pretese e avvenimenti….
Molto spesso esprimiamo giudizi facili e saccenti magari supponenti che vanno a ferire persone impegnate in certe realtà…
La tolleranza è la prima scelta di vita per essere felici e sereni …
Non possiamo vedere tutto a senso unico e le pietre scagliate tornano sempre in dietro e fanno male a tutti…
Non mi sono intenerito credo che ogni realtà vada affrontata con giusto giudizio e con colpe divise e predisposte …
L’occhio esterno vede quello che esiste ma non quello rappresentato da un negozio chiuso o da un buco ….
Le realtà di paese hanno delle difese senza precedenti…
Riportare entusiasmo questa è la cosa più difficile in un ambiente ripetitivo e sonnolento…
Forse ripensare alle nostre stoiche mamme e agli occhi di gioia adolescenziale dei nostri amici andati quando ritornano…
I sorrisi li abbiamo mandati a seminare via è ora di farli tornare

 

 Massimo Moletti

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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