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Dall'archivio:

Idee per il ‘dopo Bellantonio’ e per fare il tagliando a questa Giunta

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Partiamo da una premessa doverosa. Oggi non è facile trovare persone disposte a scendere nell’agone politico. Tanto più nei nostri paesi. Le motivazioni sono svariate: il tempo sottratto alla propria professione (a meno che non si sia disoccupati o pensionati), alla propria famiglia, le responsabilità che ciò comporta e non solo sul piano politico, l’attuale contesto in cui si trova la stragrande maggioranza degli enti locali: con ‘regole del gioco’ che dovrebbero essere cambiate al più presto, attraverso riforme strutturali (quella sull’Autonomia in primis), così da permettere a chi amministra di poter incidere davvero sulla vita pubblica e rispondere ai bisogni dei cittadini. Il tutto a fronte di un emolumento assolutamente modesto.

 

Detto questo, allora, bisogna capire che la ‘squadra’ che va in campo, la si fa con i giocatori che si ha a disposizione. E allora non puoi sempre avere il Real Madrid… Ma nel caso di Chiara Calati, così come di molti altri amministratori locali, questa considerazione è vera solo in parte. Il discorso della scarsità delle risorse a disposizione è relativo. Perché, come ci confidava qualche tempo fa un candidato alle scorse elezioni amministrative, capita sempre più o meno così:  “Io e molti altri che abbiamo fatto campagna elettorale siamo stati del tutto dimenticati. Delle nostre competenze non sanno cosa farsene…”. Il ragionamento, beninteso, non riguarda questa o quell’Amministrazione. E’ un ragionamento generale che non ha colori di partito. Ma che riguarda i vecchi riti della politica, gli equilibri fatti con il bilancino, e così via. Quelli su cui spinge l’antipolitica…

E allora  meglio, magari, figure di basso cabotaggio, ma che non danno fastidio e diciamo così ‘fanno gruppo’…. Espressioni tipica per dire in modo educato che non rompono le palle. Quindi, non faranno niente e saranno inutili per la comunità.

L’auspicio, dunque, dato che Chiara Calati, al pari del suo precedessore Marco Invernizzi, non è  legata alla ‘vecchia politica’ , è che incominci a mettere in campo questo suo valore aggiunto, un patrimonio, soprattutto quando si amministra una città e, quindi, la si amministra nella costruzione del bene comune per tutti. Pescando da quel patrimonio di professionalità che ci sono a Magenta.

Alcune, magari non facilmente ‘etichettabili’ ma che possono tranquillamente, essere ricondotte nell’alveo del Centrodestra. Senza dover diventare matti un po’ di nomi ci vengono subito in mente: Massimo Peri, attuale capogruppo in Consiglio comunale per Noi con l’Italia, l’avvocato Luca Castiglioni che alle scorse amministrative si è candidato con Progetto Magenta ottenendo un buon risultato personale, il collega Giovanni Marradi anche lui in campo con Noi con l’Italia Magenta Popolare, o ancora il giovane e frizzante (potrebbe portare una sferzata di vitalità…) Davide Garavaglia di Forza Italia, o l’imprenditore Alessandro Pelizzari titolare della Olivares. Sullo sfondo ovviamente c’è sempre il ‘nostro’ Emanuele Torreggiani che il suo contributo lo potrebbe portare eccome per alzare l’asticella. Perché è questo che si deve fare prima di tutto. Se ne avverte un gran bisogno. Al di là dei giochi di partito e delle Giunte fatte con il manuale Cencelli….

(nelle foto dall’alto Emanuele Torreggiani, Alessandro Pelizzari, Luca Castiglioni, Giovanni Marradi e Davide Garavaglia. In evidenza Massimo Peri)

 

F.V.

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