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I Maestri del Lavoro premiano i lavori dei ragazzi

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MILANO – Il mondo delle competenze digitali va conosciuto bene, con i suoi rischi e le sue opportunità, va compreso e padroneggiato, perché rappresenta il lavoro del futuro. Questo il messaggio principale emerso dal 22° Convegno dei Maestri del Lavoro che Assolombarda ha ospitato il 23 novembre “Giovani e Social network. Ogni like ha una sua conseguenza”.

“Abbiamo più punti interrogativi che punti di riferimento”, canta Fedez. Così pare abbiano i ragazzi di oggi. “Per fortuna alcuni punti saldi ci sono, come i Maestri del Lavoro. Il Consolato provinciale di Milano organizza ogni anno incontri nelle scuole – ricorda Alberto Mattioli, Console provinciale di Milano – e il tema del convegno di quest’anno ha voluto dare un contributo a ciò che gli insegnanti già fanno in classe: sostenere e promuovere la capacità critica degli studenti rendendoli più consapevoli delle conseguenze dei like”.

“Con un occhio di riguardo ai dati che si danno e che vengono usati per la nostra profilatura, aggiornata continuamente e venduta ad aziende”, ha sottolineato il dottor Sandro Iannucci, IT & Quality Advisor Crowe As Spa.

Mentre don Sergio Massironi, Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano, ha voluto lasciare un messaggio di speranza: “Il mondo in cui viviamo non ci distruggerà; la grandezza dei rischi è pari a quella delle opportunità”.

384 le visite dei Maestri volontari coadiuvati da Massimo Manzoni nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, istituti tecnici e professionali durante lo scorso anno scolastico, oltre 8000 alunni incontrati. Forte la presenza delle scuole premiate dell’ovest milanese con Magenta, Corbetta, Cuggiono, Mesero, Abbiategrasso, Arluno.

I dati parlano chiaro: l’attività dei Maestri è diffusa e pregevole nei numeri ma soprattutto nella qualità. Come emerge nel corso della premiazione del 21° Concorso Maestri del Lavoro nelle scuole. Tra i 152 temi pervenuti, la lettura di alcuni passaggi dei lavori premiati hanno fatto emergere profonde riflessioni sullo studio, la famiglia, il lavoro, le proprie responsabilità. Un ragazzo, ad esempio, scrive “Si studia per se stessi ma un domani si scopre di aver studiato anche per gli altri”, quando si mettono in pratica le proprie conoscenze. Un’altra studentessa dice “Non ci saranno sempre mamma e papà; la nostra indipendenza deriva dalla conoscenza”. Mentre per una coetanea “Non si studia e poi lavora per ricevere uno stipendio, ma per costruire il proprio futuro”.

Bravi ragazzi e, ancora una volta, Grazie Maestri!

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