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I Giovani Democratici di Bià e dell’est Ticino: reddito di emergenza per stagisti

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ABBIATEGRASSO EST TICINO – Mi chiamo Andrei Daniel Lacanu, ventenne di Abbiategrasso. Sono il segretario del circolo Giovani Democratici Est Ticino e vi scrivo questa mail per condividere con voi un importante appello a cui tutta la federazione Giovani Democratici Milano Metropolitana, assieme ad altre federazioni italiana, ha lavorato: si tratta di una richiesta di aggiunta al prossimo decreto che conterrà misure come il “Reddito di Emergenza”. In Particolare, ci siamo attivati in questi giorni perchè una platea di circa 200 mila stagisti è lasciata sola senza tutele e faremo arrivare una lettera al ministero affinchè, nel prossimo decreto, anche questi giovani stagisti siano compresi nella platea dei percettori di questo Reddito di Emergenza.

Questo il link al sito, dove potete consultare l’appello direttamente dal sito:
Già lo stage di per sè è una pratica di cui si abusa per assumere al ribasso e non dà nessuna certezza ai giovani. Per di più, essere lasciati soli in questa fase rischia di essere devastante per molti giovani!
Vi ringrazio in anticipo se vorrete rilanciare questo appello e rimango a disposizione per qualsiasi domanda.
Cordialmente,
Andrei Daniel Lacanu
IL TESTO DELLA LETTERA

Gentili membri di Governo e di Segreteria del Partito Democratico,

Come sapete, la pandemia colpisce più duramente i più deboli: in ambito economico, tra essi spiccano i giovani. Questo è dovuto alle condizioni del mercato del lavoro italiano che, con un tasso di disoccupazione giovanile già prima del virus intorno al 30%, rendono molto debole la posizione contrattuale dei neolavoratori, costretti spesso ad accettare qualsiasi offerta.

Noi vi scriviamo a nome dei giovani impegnati in un tirocinio extracurriculare, che dovrebbe essere un momento formativo e non un contratto lavorativo, tuttavia spesso è abusato come forma di lavoro sottopagato e sottotutelato per assumere giovani in mansioni ordinarie. Per questo i tirocinanti fungono molte volte da lavoratori effettivi, passando da un tirocinio all’altro senza mai risultare veri dipendenti e perciò senza benefici quali ferie, malattia o contributi.

Allo scoppio dell’emergenza COVID-19, tante Regioni hanno consentito (in alcuni casi obbligato) la sospensione o la terminazione anticipata dei tirocini, a differenza di quanto invece prevede per i lavoratori dipendenti l’art. 46 del Decreto Cura Italia. È stato così interrotto il percorso e la retribuzione di quei tirocinanti: non essendo lavoratori dipendenti, per loro non vi è né cassa integrazione né assegno di disoccupazione, e non sono beneficiari di alcuna forma di tutela emergenziale all’interno del Decreto.

Per di più, si tratta spesso di giovani che si sono trasferiti in un’altra località rispetto a quella

di residenza, coprendo affitto e spese di vita (almeno in parte) con il loro compenso. Ora che la loro retribuzione è sospesa, devono comunque sostenere le stesse spese, che ricadono quindi sulle loro famiglie il cui reddito è stato in molti casi già danneggiato dall’emergenza COVID.

È urgente perciò che Stato e Regioni si adoperino per incentivare la continuazione dei tirocini in modalità agile. Inoltre chiediamo che il reddito di emergenza, o qualsiasi altro

strumento nel Decreto di aprile, venga riconosciuto anche a coloro il cui tirocinio extracurriculare è stato sospeso o terminato in anticipo. È una necessità sociale, per

consentire a questi giovani di mantenersi; morale, per riconoscere la dignità del loro lavoro; e sanitaria, perché in assenza di un reddito i tirocinanti saranno costretti a tornare dalle famiglie, rischiando di portare a casa il virus.

Confidiamo nella vostra sensibilità e vi ringraziamo per l’attenzione.

Qui la nostra lettera,

Federazioni dei Giovani Democratici di tutta Italia

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