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I dolci della Bindi passano al fondo BC Partners: il fatturato è di 140 milioni di euro

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MILANO –  Bindi, marchio conosciuto nella pasticceria industriale, passa di mano: la famiglia che ha dato il nome all’azienda e per oltre 80 anni ne ha tenuto il controllo ha venduto ai fondi di private equity Bc Partners, chiudendo una storia che durava da tre generazioni.
   A fondare l’azienda e’ stato Attilio Bindi, ristoratore toscano arrivato a Milano con la famiglia e nel 1946 con i due figli, Romano e Rino, apre una piccola pasticceria in via Larga.
All’attivita’ di pasticcere coniuga un servizio di consegna in sella a una bicicletta, a cui, nel corso degli anni – mentre l’attivita’ si espande e i clienti crescono – subentrano la Lambretta e il furgoncino. Negli anni settanta arrivano gli stabilimenti e Bindi, da piccolo laboratorio, diventa un operatore industriale. Inizia anche l’espansione all’estero, che culminera’ con lo sbarco negli Usa nel 1990.
   Oggi Bindi produce una vasta gamma di dolci, dessert, gelati e altri prodotti da forno, con un fatturato che, nel 2019, si e’ attestato a 140 milioni di euro. In Italia serve circa 25 mila clienti rappresentati principalmente da ristoranti, hotel e bar.
Ma il 40% del fatturato arriva dall’estero dove l’azienda e’ presente in oltre 40 mercati, con in testa gli Usa, dove Bindi produce e distribuisce direttamente.
   BC Partners, che nel 2018 in Italia ha acquistato anche i surgelati da forno di Forno d’Asolo, promette di sostenere “il piano di ulteriore sviluppo della societa’”, incentrato sulla continua espansione internazionale e sull’ampliamento della gamma di prodotto, ma anche “la crescita per linee esterne consolidando ulteriormente il settore attraverso acquisizioni strategiche in Italia e all’estero”. Il dg Roberto Sala Bindi continuera’ a gestire la societa’ mentre Attilio Bindi rimarra’ con funzioni strategiche anche per lo sviluppo dei mercati internazionali.

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