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I congressi di FI come un film di Tarantino. Nai e Ballarini coi ‘frondisti’: per loro convocazione illegittima

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Sui tormentati congressi di Forza Italia che dovrebbero essere celebrati domenica 24 novembre, riceviamo e pubblichiamo un comunicato degli amministratori azzurri.

VIOLATE REGOLE DEMOCRAZIA DEL PARTITO, PRONTI I RICORSI
MILANO – “Non parteciperemo ai congressi locali del partito, convocati dal coordinatore regionale in modo illegittimo nei tempi e nei modi, in palese violazione delle regole più elementari di democrazia interna. Stiamo predisponendo i ricorsi ai Probiviri e agli organismi di garanzia”.

Lo affermano in una nota 5 Consiglieri metropolitani, 7 Sindaci (Abbiategrasso, Corbetta, Assago, Cerro, Cisliano, Cusago e Vermezzo), 6 Assessori, 33 Consiglieri comunali fra cui 9 Capigruppo, 18 Coordinatori locali di Forza Italia in rappresentanza di oltre 30 Comuni dell’area metropolitana di Milano, in riferimento alla contestata indizione di alcuni congressi territoriali prevista per domenica 24 novembre.

“Ci chiediamo a chi possa giovare questa forzatura – aggiungono gli amministratori locali Azzurri – che sta mettendo a dura prova l’unità del partito e rischia di provocarne una pericolosa frammentazione. Siamo stati i primi a chiedere l’attuazione di nuove forme di democrazia diretta per l’organizzazione di Forza Italia, con regole precise, capaci di premiare il merito e la rappresentatività territoriale. Paradossalmente ora viene imposta una convocazione dell’ultim’ora che viola gli accordi intercorsi, non condivisa nella forma e nella sostanza, irrispettosa nei confronti di chi come noi, da anni, si impegna nelle istituzioni con impegno ed energia promuovendo le idee, le proposte e i valori liberali del nostro partito”.
“Abbiamo chiesto un incontro urgente al Presidente Berlusconi – conclude la nota degli amministratori locali di Forza Italia – per rappresentare direttamente a lui le nostre preoccupazioni. Non si può promuovere la democrazia interna attraverso atti unilaterali che sono l’esatta negazione della stessa”.

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