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Hai l’ansia? Scrivi! Di Irene Bertoglio

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Quando disegniamo o scriviamo proiettiamo sulla carta il nostro mondo interiore. Il gesto grafico è una proiezione di personalità, anche se questo processo avviene in modo inconscio. Esercizi di scrittura e disegno, affiancate a specifiche tecniche di rilassamento, rappresentano così attività catartiche e liberatorie, strumenti potentissimi contro l’ansia: una volta sul foglio le sensazioni negative perdono un po’ del loro potere e la loro intensità si riduce. Ciò avviene perché quando tracciamo segni su carta non vengono chiamati in causa solo la ragione e il pensiero logico, ma esprimiamo e trasmettiamo le nostre emozioni attraverso il movimento del corpo. Non per niente, come strategie per rilassarsi, vengono oggi proposte attività ricreative che comportano l’uso delle mani, che permettono quindi di “sentire”, più che di pensare.

 

L’atto dello scrivere (soprattutto in corsivo), le tecniche utilizzate nella grafoterapia, come ad esempio i tracciati scivolati, svolgono un’azione di contrasto delle patologie psicosomatiche: tali disturbi sono infatti – nell’adulto – una conseguenza di un eccessivo controllo razionale che censura la possibilità di avvertire le emozioni positive con i propri sensi, oggi spesso sostituiti dal computer. Claudio Risè, nel suo libro “Guarda, tocca, vivi”, afferma che «il connettersi non può sostituirsi al sentire». Tracciare segni grafici significa inoltre svolgere un’azione attiva, comporta un dinamismo personale che combatte la passività e l’impotenza che si provano durante gli episodi di ansia acuta: la persona coinvolta è soggetto e motore primo del proprio percorso evolutivo. Indurre all’apprendimento di un gesto più armonico e fluido favorisce stati d’animo positivi, libera i circuiti muscolari dalle tensioni emotive, implica riflessi benefici nella sfera relazionale e sociale e contrasta la stanchezza.

 

 

Scrivete: provare per credere.

Irene Bertoglio è scrittrice, grafologa, rieducatrice della scrittura e perito grafico-giudiziario. Per anni ha gestito una struttura nell’ambito formativo ed educativo. Ha tenuto e tiene numerosi corsi di aggiornamento e innovativi progetti sperimentali nelle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, soprattutto di prevenzione della disgrafia e di orientamento scolastico e professionale. È autrice di diversi libri, tra cui, con lo psicoterapeuta Giuseppe Rescaldina: “Il corsivo encefalogramma dell’anima” (Ed. “La Memoria del Mondo”). È direttrice dell’Accademia di Scienze Psicografologiche con sede nel centro di Magenta, che organizza corsi e incontri di psicologia, grafologia, calligrafia e non solo (www.psicografologia.wordpress.com). *L’autrice è contattabile all’indirizzo [email protected].

 

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