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Dall'archivio:

Gruppo Alpini di Magenta alla messa in Duomo a Milano con migliaia di penne nere

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MAGENTA/MILANO Perché partecipare ad un raduno alpino? Semplice, per riscoprire sentimenti che andiamo smarrendo. Solidarietà, attaccamento alla Patria. Oggi Milano era piena di penne nere per la messa in Duomo. Un evento in preparazione del Natale voluto negli anni ’50 da Peppino Prisco e che continua tutt’oggi. Il gruppo Alpini di Magenta era presente con una delegazione insieme all’assessore Rocco Morabito in rappresentanza della città di Magenta. C’era anche Abbiategrasso e un po’ tutti i gruppi riuniti nella sezione di Milano.

Ma c’erano gruppi e sezioni provenienti anche da Genova, Brescia, dal Bergamasco, da Venezia, da Massa Carrara. Insomma, nonostante non ci sia più il ricambio, privato dall’abolizione della leva, il sentimento alpino, che è sempre quello dell’altruismo e dell’amore per la Patria, resiste e sembra non arretrare di un millimetro. Lo ha detto anche monsignor Franco Agnesi durante la santa messa in Duomo accompagnata dal coro ANA. Ancora oggi, dove c’è bisogno, gli Alpini ci sono. Oggi c’era la fanfara della Taurinense che ha accompagnato il corteo da piazza della Scala a piazza Duomo e poi, a conclusione della cerimonia, da piazza Duomo al Sacrario Sant’Ambrogio per la deposizione della Corona. Perché la messa è un’occasione per ricordare quegli Alpini che hanno perdo la vita in tempo di guerra e di pace. C’erano l’assessore Marco Granelli, Luigi Boffi, presidente della sezione Alpini di Milano, il generale Claudio Berto, comandante delle truppe alpine, il presidente ANA Sebastiano Favero, Giuseppe Parazzini, già presidente ANA. E molti altri.

E, soprattutto, c’erano coloro che, dopo tanti anni dal servizio negli Alpini, conservano ancora oggi il cappello come se fosse una reliquia. Recitava uno striscione che gli Alpini sono un esempio per l’Italia. Di solidarietà e amore per la Patria.

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