MILANO Gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D’Auria, difensori di Alessia Pifferi, la 37enne arrestata nel luglio scorso per aver lasciato morire di stenti la figlia che aveva lasciato sola in casa per una settimana, chiedono che la donna possa essere visitata nel carcere di San Vittore dai professori Giuseppe Sartori e Pietro Petrini.
L’obiettivo dei legali è che i due docenti universitari, rispettivamente di Psicologia generale all’Università di Venezia e di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica all’università di Lucca, svolgano “specifici accertamenti di carattere psico diagnostico” sulla donna. L’istanza è stata depositata oggi, dopo che il gip Fabrizio Filice nelle scorse settimane aveva respinto una precedente richiesta di colloquio con il professor Petrini. Della richiesta si discuterà domani nel corso dell’udienza che si terrà davanti al gip, con la formula dell’incidente probatorio, per svolgere accertamenti sul materiale sequestrato, tra cui il biberon trovato accanto al corpo della piccola. L’obiettivo è stabilire se nel latte la madre abbia o meno disciolto tranquillanti, dato che in casa è stato trovato un flacone di benzodiazepine. Anche la procura nominerà i propri consulenti per l’incidente probatorio. La relazione finale dell’autopsia e degli accertamenti tossicologici eseguiti a luglio sul corpo della bimba, invece, arriverà sul tavolo del pm Francesco De Tommaso nelle prossime settimane.