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Dall'archivio:

Gli anni Ottanta continuano anche con un taglio di capelli. Di Massimo Moletti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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Egregio direttore,  la mia non è  una marchetta e neppure un cambio merce (i parrucchieri non mi vedono più da oltre 3 lustri) ma una ventata di gioia!!! Nel mio paese  Cerano dove negli ultimi anni c’è  starà una vera ecatombe  di piccoli esercizi e artigiani , in questi giorni ho visto una nuova apertura !!!  Ad onor  del vero è  più un trasferimento dalla altro lato della via Gramsci del paese delle risaie ma una piccola attività che non chiude anzi si rinnova è  una notizia, visto il periodo nero …poi reso drammatico dal Covid !!!
Nel mio paese “Gianni” , taglia capelli e mette la sua professionalità nella cura dell’aspetto maschile dai mitici anni 80!!!

 

 

Milano era da bere ma anche Cerano non scherzava, eravamo primi in tutto e c’erano manifestazioni che poi tutti i paese limitrofi e non solo copiarono Io ero un bambino delle elementari con capelli lunghi biondi stile figlio del primo “Nino D’Angelo” , il parrucchiere era un appuntamento dove andavo contro voglia (avevo già un sentore ) perché non volevo tagliere i biondi capelli, poi i tagli fatti erano da parrucchiere di papà! alla Carlo Cudiga! 

 

Quindi con la paghetta settimanale andai con la bicicletta da questo nuovo e giovane barbiere “un furest” come si diceva in dialetto !!!
Era forse la voglia di sentirmi grande o avere un taglio moderno o la curiosità ma entrai in quel negozio …
In quel giorno imparai una parola nuova “appuntamento “…visto il mio smarrimento …lui trovò un buco al mio taglio …
La sera a casa “In da che te taia  i caviii”, volevano sapere dove avevo fatto quel taglio così bello e giovane …da Gianni! !!!risposi e i miei …”lui Om  a la Pierina! !”conoscevano la moglie,  il taglio era bello, ero stato approvato e anche mio padre e mio fratello divennero clienti …
Sono passati quasi 40 anni da quel giorno la mia nordica chioma si è  fermata sul pavimento ma la professionalità di “Gianni al barbeee”, no

 


Quando un negozio chiude , non chiude solo una partita Iva ma chiude una microstoria di paese,  un mondo piccolo di cui oggi come oggi sentiamo la nostalgia …la grande distribuzione non ha queste sfumature di tonalità d’animo …il piccolo negozio è  unico in questo diventando magia e poesia …
Un negozio che passa di padre in figlio è  un bagaglio di emozioni che continua ….dagli anni ’80 ad oggi e per il futuro ..regalando sempre la stessa identica magia …che solo gli anni ci fanno amare …
Gianni Brunacci e il figlio Antonello continuano cambiato lato della via Gramsci …questa magia …io non sarò un assiduo cliente…però fanno pure le barbe. ..anche se da loro sono sempre tagli felici…

 

Massimo Moletti 

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