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Giuseppe Cantoni (FI): il mio impegno per Magenta e perché voglio essere di nuovo in campo

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Il capogruppo di Forza Italia si racconta a Ticino Notizie e spiega perché Luca Del Gobbo è la scelta giusta e lui farà la sua parte in questa campagna elettorale
MAGENTA –  Giuseppe Cantoni capogruppo di Forza Italia traccia con il nostro quotidiano on line un bilancio di questa sua prima esperienza di Consigliere comunale in seno all’amministrazione uscente di Chiara Calati e le motivazioni che lo spingono a proseguire con entusiasmo e spirito di servizio il suo impegno per la città.

“Sicuramente le motivazioni sono forti e lo erano anche quando sono andato in lista cinque anni fa con Forza Italia. Volevo e voglio fare la mia parte per migliorare Magenta e farla tornare a quella che è sempre stata: un punto di riferimento per tutto l’Ovest Milanese. Questa leadership si declina attraverso diversi ambiti: quello ambientale, economico, culturale e sviluppo sostenibile. Se posso in sintesi con una battuta direi che il bello aiuta a far crescere il bello.. Occorre prendere le mosse da questo concetto di fondo”.

(Nella foto sopra Cantoni con Giulio Gallera, già Assessore regionale alla Sanità ed esponente di spicco in Consiglio regionale degli Azzurri). 

Cantoni primo tra i non eletti tra gli azzurri è entrato in Consiglio comunale successivamente, un’esperienza lunga dunque tre anni e mezzo. “E’ che considero certamente positiva. Avevo abbastanza chiaro il mio ruolo avendo ricoperto il ruolo di assessore in un altro comune del Magentino e, quindi, non essendo alla prima esperienza. Di sicuro, quando ti confronti però con una realtà come quella di Magenta, che conta 25 mila abitanti, capisci anche la complessità della macchina comunale, le criticità aumentano così come la necessità di un confronto costante tra i diversi partiti della tua maggioranza. La capacità di fare sintesi è essenziale. Quanto poi alla capacità d’incidere come Consigliere comunale, di sicuro, credo che sia fondamentale l’ascolto dei cittadini, anche rispetto alle questioni solo all’apparenza più banali. Tanto per fare esempi, quello del decoro urbano, di un marciapiede sistemato in un certo modo: sono piccole grandi cose per i tuoi concittadini. Magari sarebbe servita la capacità di delegare un po’ di più così da valorizzare il appieno il ruolo di chi stava in Consiglio, ma è anche vero che gli ultimi due anni non sono stati normali: abbiamo vissuto l’emergenza Covid. La pandemia è stata devastante sotto tutti i punti di vista non solo sanitario, ma anche a livello relazionale e psicologico oltre che relazionale. Ora speriamo di esserci lasciati alle spalle questo brutto periodo”. 

Cantoni in questi anni ha assunto via via un ruolo sempre più centrale dentro al suo partito, arrivando a ricoprire quello di Capogruppo, un incarico ‘cerniera’ con le varie anime di FI e in cui ha affiancato il lavoro del Commissario Felice Sgarella e ultimamente del Coordinatore cittadino e del Magentino Enzo Tenti. “Indubbiamente quando sei in un partito come Forza Italia che a Magenta vuole dire ancora tanto (alle elezioni del 2017 FI ha sfiorato il 16% ndr) devi ascoltare tutti. E’ chiaro che questo può influenzare poi l’operatività e la capacità di raggiungere certi obiettivi che ti eri prefissato. Ma questa è la politica, o cerchi di fare sintesi, oppure, te ne vai. Indubbiamente debbo dire che il nostro partito anche grazie all’arrivo di Tenti ha cambiato passo. Enzo è una figura carismatica, dal temperamento forte, vedo che c’è stata una positiva riorganizzazione del partito che mi fa guardare con fiducia ai prossimi mesi”. 

Il capogruppo azzurro si sofferma ancora sul lavoro in comuni di piccole dimensioni come Marcallo con Casone per esempio e quello in una realtà come Magenta: “Potrei direi con una battuta ‘Comuni piccoli problemi piccoli…. Comuni grandi problemi grandi’. Di sicuro, però, qui ci sono prospettive ed occasioni che si possono cogliere. Penso a cosa rappresenta e deve rappresentare Magenta anche attraverso quel ‘Rinascimento Magentino’ tratteggiato dal nostro candidato Sindaco Luca Del Gobbo, la storia di questa Città con la sua Battaglia, la cultura legata al colore Magenta, l’ambiente con Magenta ‘capitale’ del Parco del Ticino, e non ultimo, il turismo religioso con Santa Gianna Beretta Molla. Ma Magenta può e deve essere anche la Città del dialogo, penso qui alla presenza di gruppi di etnia differente così come con credenze religiose diverse dalla nostra: anche questa è un’opportunità e una ricchezza da cogliere”. 

Da questo punto di vista reputo che la grande sfida di Magenta sia quella di saper coniugare la dimensione ancora misura d’uomo della nostra città con le sfide internazionali che abbiamo alle porte: penso anche a tutta la vicenda legata a Malpensa e perché no alle prossime olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Cantoni guarda al futuro con fiducia puntando proprio su questo ‘orgoglio magentino: “La stima della propria città, la voglia di contare sui tavoli istituzionali di vario genere. Sono ingredienti essenziali che sono nel DNA di questa città. Certo occorre uscire da un certo immobilismo: io sono molto attento alle opinioni delle persone. Sono uno che ascolta. E quindi, non sono uno che dice che tutto va bene. Però, dico anche che Magenta ha le carte in regola e tutte le potenzialità per essere quello che è sempre stata per rango e storia”. 

Nella sua analisi lucida ed onesta intellettualmente Cantoni non esita a parlare di una ‘Magenta in parte ingabbiata’. “Però – ribadisce – c’è tanta voglia di ripartire. Oggi abbiamo trovato un leader passionale, che ci mette il cuore ma che ha tante competenze oltre ad un bagaglio professionale importante (Luca Del Gobbo ndr). Sono dell’idea che con una giusta programmazione e con questa visone ampia di città non perderemo altri treni importanti che sono passati (vedi EXPO con l’Amministrazione di Marco Invernizzi) in questi anni”. 

In chiosa l’esponente di Forza Italia torna a fare un bilancio tra passato recente e futuro: “Se devo guardare alle tematiche che più mi hanno appassionato in questi anni, indubbiamente devo citare il commercio, i lavori pubblici ma anche e soprattutto il decoro urbano della nostra Magenta. Quelle questioni spicciole di cui dicevo prima, ma che però sono le premesse di tutto il resto. Sono convinto infatti che per far bene si debba partire dalla quotidianità”.

Quanto al futuro aggiunge: “Io ci sono e ho tanta voglia di mettermi ancora in gioco, ovviamente, tutto passa dalla fiducia che i cittadini intenderanno assegnarmi. Poi se sarò ancora eletto con la maggioranza guidata da Del Gobbo di certo ci sono argomenti a cui tengo parecchio: in primis il rapporto con il cittadino che deve essere diretto e costante. Poi c’è la questione di una Magenta più attrattiva. Lo diciamo da tempo, ora è giunto il momento della concretezza. Quindi, i nostri giovani che debbono essere coinvolti e resi maggiormente protagonisti. Sono un grande potenziale, lo dobbiamo valorizzare. Trovare il modo per farli partecipi, perché hanno idee e visioni nuove. Ci può e ci deve essere un ‘sogno comune’ che ci accomuna. Infine, specie di questi tempi, tengo tantissimo al sociale. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno, in particolare, c’è il tema dei padri separati che meritano un’adeguata assistenza. E’ un argomento che a volte non è di moda come altri, ma è giusto parlarne. Perché molti di loro, complici anche questi ultimi anni difficili per tutti, da un giorno all’altro si sono ritrovati con una vita letteralmente sconquassata. Meritano la nostra attenzione e io se me ne sarà data la possibilità voglio fare la mia parte per loro fino in fondo”. 

 

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