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Dall'archivio:

Giovani sveglia! Non vivete da zombie attratti solo da cose futili- di Andrea Pasini

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Sono ormai decenni che la nostra società attraversa una profonda crisi di principi. I punti cardine di un mondo che fu si sono dissolti, mentre i valori che cambiano con le generazioni stanno stravolgendo il domani degli italiani che verranno. Il cedimento ha investito ogni aspetto della nostra esistenza e non trova la sua origine, la sua partenza, soltanto dall’ambito economico, ma dalla modifica, profonda e radicale, del nostro modo di vivere, dal nostro modo di concepire la realtà che ci circonda. Siamo immersi nell’era della comunicazione, della globalizzazione e del digitale, aspetto che racchiude le prime due cerchie. I più fragili, i più esposti ai quattro venti sono i giovani. Giovani tutti tremendamente uguali, con gli stessi gusti, con le stesse opinioni, con gli stessi obiettivi modellati dalla musica, dai film e dai social. Quest’ultimi esportano mode, pensieri e stili di comportamento, modus operandi che caracolla, epoca dopo epoca, verso il basso. Il cellulare è diventato un portale verso Facebook, Instagram, Tinder, Twitter e mille altri social ancora dove comunicare ripetutamente, quasi ossessivamente. Abbiamo davanti a noi una generazione, figlia dei suoi tempi malati, che non ha nulla da dirsi, ma continua a chattare. Smarriti, questi giovani virgulti dal domani incerto da uomini e da donne. Che strada prenderanno? Sono senza patos, senza quello slancio capace di travolgere schemi delineati per incastrarli da padri che non li hanno voluti. Padri che ostacolano l’avvenire, mentre si crogiolano nella rivoluzione del nulla targata 1968. Soli, oggi più che mai. Dove sono le ambizioni o i sogni? Tutti interessati al benessere e alla ricchezza, mentre si sono perduti i valori antichi, come la famiglia, l’impegno e la dedizione al lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La futilità ci insegue ed intanto le icone di oggi si ammantano tra abiti ed oggetti costosi per coprire con il materiale l’assenza di uno spirito in cui specchiare la propria anima. La comunicazione avviene ormai soltanto attraverso l’esibizione di oggetti e sembra privare i giovani di un’identità. La massa si lascia facilmente sedurre dai messaggi pubblicitari, dal cinema di facile consumo. Un cinema che mostra al pubblico dei protagonisti perfetti e sorridenti, che possiedono automobili lussuose e oggetti elettronici del tutto inutili. Personaggi che vivono in dimore magnifiche e godono di un successo che hanno ottenuto senza alcun impegno o fatica, lontani da qualsiasi preoccupazione quotidiana. Il benessere ci ha soltanto viziato e riempito di presunzione.

Andrea Pasini – Trezzano Sul Naviglio 

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