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Dall'archivio:

Giovani e social network con i Maestri del Lavoro

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Arrivano dalle scuole di Magenta, Corbetta, Mesero, Abbiategrasso, Arluno, Nerviano, Cisliano, Rho, Villa Cortese e Milano i ragazzi premiati alla ventesima edizione del concorso dei Maestri del Lavoro milanesi nelle scuole. 164 i temi pervenuti.
409 visite dei Maestri volontari coadiuvati da Massimo Manzoni e oltre 8100 alunni incontrati nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, istituti tecnici e professionali durante lo scorso anno scolastico. Numeri che parlano da soli e che rappresentano l’impegno e l’interesse di dirigenti scolastici e professori per questo tema. Perché l’esperienza non ha età e deve essere trasmessa per far avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Con questo obiettivo “la Federazione Maestri del Lavoro cerca di avvicinare due mondi – ha affermato Alberto Mattioli, Console provinciale di Milano – portando testimonianze dirette di sogni, difficoltà e carriere, testimonianze che vengono sempre apprezzate”. Un apparente contrasto se si pensa che proprio il lavoro continua a cambiare, ma alcune cose no, come hanno sottolineato i ragazzi nei loro elaborati selezionati dalla giuria: “vorrei occuparmi di qualcosa che mi dia soddisfazione non economica ma personale”, ha detto una ragazza; “non so ancora cosa farò, ma so che i miei genitori hanno ragione quando mi dicono che comunque il mio impegno dovrà essere al massimo”, “io invece farò la pediatra perché ho potuto apprezzare quanto fanno i medici come cura e attenzione nei piccoli proprio durante una lunga degenza che ho dovuto affrontare”.
Nella sala conferenze di Assolombarda l’occasione di ascoltare la professoressa Chiara Giaccardi, sociologa dell’Università Cattolica di Milano, che ha sottolineato ai giovani presenti la necessità di aumentare la consapevolezza dei rischi e delle opportunità nell’uso dei social network “che non sono da demonizzare poiché rappresentano parte dell’ambiente in cui i giovani vivono e crescono”. “E rappresentano l’allargamento di una realtà che era decisamente più ristretta solo un decennio fa”, ha aggiunto don Sergio Massironi, Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano.
A chi non sa ancora cosa rispondere alla fatidica domanda “cosa farai da grande?” un bel consiglio arriva dai Maestri: non lasciare che il tempo dell’indecisione resti infruttuoso, ma usarlo per cercare la propria strada, sognando ad occhi aperti. E i Maestri del Lavoro, con i loro settanta anni almeno alle spalle, sognano ancora tante cose da fare.

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