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Giornate FAI di primavera, a Caronno Pertusella il Museo Onda Rossa e il grande Gigi Villoresi

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CARONNO PERTUSELLA Una due giorni di estremo interesse nell’ambito delle Giornate Fai di primavera, oggin e domani a Caronno Pertusella, ‘combinata’ ad un evento in calendario domenica pomeriggio.

MUSEO ONDA ROSSA
Caronno Pertusella ( VA )

Nel 2015 l’Avv. Pierantonio Giussani trasforma uno storico calzaturificio, ormai dismesso, in uno spazio museale per raccogliere la sua collezione di prestigiose automobili: Ferrari, Maserati, Alfa Romeo, Lamborghini, ecc.. L’ obiettivo di questo progetto è quello di raccontare l’inventiva, la creatività e la tecnologia artigianale, tipiche degli anni d’oro del Made in Italy. All’interno del museo si trovano anche progetti, disegni ed elaborati che testimoniano la vivacità produttiva del settore automobilistico italiano.

Ad accompagnare i visitatori saranno gli apprendisti ciceroni del Liceo GB Grassi di Saronno

📍Corso della Vittoria 916, Caronno Pertusella

♿️ luogo non accessibile ai disabili

🕙 orario di visita
Sabato 25 marzo dalle ore 10 alle ore 18 ( ultima visita alle ore 17 )
Domenica 26 marzo dalle ore 10 alle ore 17 ( ultima visita alle ore 16.30 )

Domenica alle ore 17, i soli iscritti FAI potranno prenotarsi per partecipare all’evento: Gigi Villoresi – Un’eccellenza italiana, raccontato da Valerio Villoresi. Brani recitati e aneddoti sull’affascinante mondo delle gare automobilistiche di inizio novecento e sulla vita dei suoi protagonisti. Per prenotarsi: https://fondoambiente.it/luoghi/museo-onda-rossa?gfp#iniziative-speciali.
NO prenotazione per la visita al museo

CHI ERA GIGI VILLORESI

Luigi Villoresi, soprannominato Gigi (Milano, 16 maggio 1909 – Modena, 24 agosto 1997), è stato un pilota automobilistico italiano. Nato a Milano, era figlio di Esther e Gaetano, proprietario di un’azienda che produceva energia elettrica, e nipote di Eugenio Villoresi, l’ingegnere che progettò il Canale Villoresi, a sua volta discendente di Luigi Villoresi uno dei grandi botanici e paesaggisti del XIX secolo. Primogenito di cinque figli, tutti morti tragicamente, Gigi era molto legato al fratello Emilio di quattro anni più giovane, anche lui valente pilota, che morì sul circuito di Monza il 28 giugno 1939, mentre stava provando un’Alfa Romeo Alfetta. Gareggiò dal 1931 fino agli anni ’60 e dopo il suo ritiro visse a Milano e Modena presso don Sergio Mantovani “”il parroco dei piloti di Formula 1”, rimanendo un ambasciatore della Maserati. Il 13 marzo 1996, su richiesta del Presidente della Commissione Culturale dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI) Valerio Moretti e di altre personalità dell’automobilismo, gli fu assegnato il vitalizio previsto dalla Legge Bacchelli. Morì il 24 agosto dell’anno successivo ed è sepolto nel Cimitero di Albareto. LA CARRIERA Le prime gare di Luigi furono i raduni locali del 1931 a cui partecipò con una Lancia Lambda. Nel 1933 acquistò una Fiat 508 Balilla ed esordì nella Mille Miglia, insieme al fratello più giovane Emilio che lo assisteva come navigatore, terminando quinto nella sua classe. Nel 1935 si laureò campione italiano nella classe 1100cc e con una Maserati 4CM arrivò al sesto posto alla I Coupe du Prince Ranier; venne in questo modo notato da Ernesto Maserati che lo invitò a far parte della squadra ufficiale nel 1936, con questa unione che sarebbe poi durata fino al 1949. www.360keypress.com di Synaptica s.a.s. – v. Arione, 7 – 00124 Roma – C.C.I.A.: RM-1997-341079 – C.F. e P. IVA: 05378841000 La sua prima vittoria con la Maserati arrivò nel 1937 nel Gran Premio di Brno, mentre l’anno successivo colse il suo primo successo alla Coppa Acerbo e diventò Campione italiano di categoria, bissando nel 1939, anno in cui conquistò anche la vittoria nella Targa Florio. Nel 1940 vinse di nuovo la Targa Florio e ottenne il quarto posto nel IV Gran Premio di Tripoli. Lo sviluppo e l’aggravarsi della Seconda guerra mondiale lo costrinse a interrompere temporaneamente la carriera, dedicandosi insieme all’amico e socio Alberto Ascari al business dei trasporti, rifornendo di benzina l’esercito italiano in Nord Africa. Dopo la fine della guerra, Villoresi riprese a correre con la Scuderia Milan fondata da lui stesso e nel 1946 vinse il Gran Prix de Nice. Nel ’47 cominciò a correre con Ascari alla guida della Maserati 4CLT ripetendo il successo nel Grand Prix de Nice e diventando campione italiano assoluto. Nello stesso anno conquistò importanti vittorie a Marsiglia, Strasburgo e Losanna. Nel 1948 conquistò la vittoria a Comminges, ad Albi, a Napoli, al Grand Prix britannico e a quello del Penya Rhin, diventando campione italiano assoluto per la seconda volta. Nel 1949, a fronte delle vittorie ottenute, Enzo Ferrari decise di mettergli a disposizione le vetture per disputare il Grand Prix de Bruxelles e il Grand Prix de Luxemburg, entrambe chiuse con due successi. Ferrari decise quindi di offrirgli un accordo per correre per lui e Villoresi, nonostante la diffidenza derivante anche dalle circostanze della morte del fratello Emilio, decise di accettare, coinvolgendo anche Ascari e Farina. Nel ’50 mentre correva il Gran Premio delle Nazioni ebbe un grave incidente uscendo fuori strada alla prima curva e riportando gravi ferite ma riuscì a tornare a correre per la coppa Inter-Europa con una Ferrari 340 America. Macchina che si aggiudicò anche la vittoria alle Mille Miglia. Partecipò a tre gare del campionato mondiale di Formula 1 di quell’anno ottenendo come miglior risultato il sesto posto nel Gran Premio del Belgio. L’anno seguente (1951) partecipò con la Ferrari 375 F1 al campionato di Formula 1 arrivando tre volte al terzo posto (Belgio, Francia e Gran Bretagna) e due volte quarto (Germania e Italia). Nel ’52 partecipò con la Ferrari 500 alle ultime due gare del mondiale arrivando terzo in entrambe le occasioni. Mentre nel 1953 arrivò secondo in Belgio e Argentina e terzo nel Gran Premio d’Italia. Nel ’54 Ascari e Villoresi passarono alla scuderia Lancia; Villoresi corse la maggior parte della sua stagione in Formula 1 con la Maserati 250F arrivando quinto in Francia e solo l’ultima gara con la Lancia D50 ritirandosi al Gran Premio di Spagna. Nel 1955 con la Lancia D50 si ritirò in Argentina e fu quinto a Montecarlo. Dopo la morte di Ascari, Gianni Lancia consegnò le sue vetture a Enzo Ferrari, e Villoresi corse la sua ultima stagione di Formula 1 con la Maserati 250F arrivando quinto nel Gran Premio del Belgio. Nel’58 vinse il prestigioso Rally dell’Acropoli in Grecia con una Lancia Aurelia GT, assieme a Ciro Basadonna. E nel 1960 fu insignito della Medaglia d’Oro al valore atletico per meriti eccezionali.

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