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Giornata Mondiale delle aree umide: l’impegno ambientale dei Consorzi di Bonifica

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TERRITORIO – In coincidenza della Giornata Mondiale delle Aree Umide, celebrata lo scorso 2 febbraio all’insegna del motto Acqua, zone umide e vita, ANBI, l’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica, ha diffuso un dato interessante: nel Paese sono 180 le aree naturalistiche cogestite dai Consorzi di bonifica per una superficie di ben 200.000 ettari. Sono umide le zone inondate dall’acqua in modo permanente o stagionale, naturali come, per esempio, le paludi, gli stagni, le pianure alluvionali, o artificiali, gestite dai Consorzi di bonifica come le risaie, i bacini per la fitodepurazione, le oasi naturalistiche.
“La nuova cultura ingegneristica, capace di abbinare esigenze idrauliche ed ambientali, trova nei Consorzi di bonifica, esempi d’eccellenza internazionale” commenta il Presidente di ANBI Francesco Vincenzi. “E’ un patrimonio, che possiamo implementare grazie anche al Piano Nazionale Invasi, per cui abbiamo pronti 218 progetti nella maggior parte già cantierabili; l’importo necessario è di circa 3 miliardi di euro” sottolinea invece il Direttore Generale Massimo Gargano.
Quest’anno si celebra il 50° anniversario della Convenzione di Ramsar, il trattato intergovernativo che definisce il quadro nazionale ed internazionale per la conservazione e l’utilizzo delle aree umide: 171 sono i Paesi firmatari mentre 56 sono le aree di importanza internazionale riconosciute in Italia, di cui 13 vedono il coinvolgimento dei Consorzi di bonifica. Proprio in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, il Consorzio assieme a tutti i partner del progetto Aretè invita a visitare le bose del novarese e ad inoltrarsi lungo il Canale Villoresi, sperimentando modalità pratiche per la tutela degli ecosistemi all’interno dei  quali la compresenza di ambienti terrestri e acquatici favorisce la biodiversità, ricca e utile (nella foto più in alto fiori di Filipendula, nei quali è presente l’acido salicilico, scoperto nel 1839 e da allora utilizzato per produrre la comune aspirina).

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