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Dall'archivio:

Giorgio Gori ha incontrato il mondo del commercio

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Accompagnato da Francesco Prina, Paolo Razzano,  Pietro Bussolati  e Alfredo Zini, Gori ha incontrato gli operatori del settore nella sede di via Volta

MAGENTA – Giorgio Gori, prima imprenditore e poi sindaco di Bergamo. Parte dalla sua storia personale per spiegare ai commercianti e agli operatori del settore “la sua filosofia”. “A Bergamo – ricorda – ho agito sempre in modo pragmatico, lasciando fuori le ideologie, ma soprattutto facendo squadra”. Il candidato dei dem per Palazzo Lombardia, ieri, dopo aver fatto tappa alle case popolari di via Manin, puntuale, poco dopo le 17,30, ha varcato la soglia della Confcommercio Magenta Castano Primo. Un incontro che Gori ha fortemente voluto e che è servito ad illustrare la sua esperienza amministrativa nella città orobica.  

“Da Sindaco nei miei quattro anni – ha spiegato – mi sono tenuto ben stretto la delega al commercio e al turismo, a Bergamo oggi abbiamo un distretto urbano del commercio che funziona  molto bene. Un luogo in cui amministrazione e commercio potessero dialogare insieme, superando la fragilità del tessuto commerciale, nei centri urbani, che devono fare i conti, coi grandi centri commerciali”. “A Bergamo – ha proseguito Gori – il centro cittadino era diventato un punto di servizi, si era praticamente spopolato di quella che era la sua funzione originaria e alla cinque e mezza del pomeriggio iniziava a spopolarsi. Così abbiamo fatto fare un doppio studio a esperti e mondo accademico,  quindi, abbiamo idealmente siglato un patto come Amministrazione con Ascom e Confesercenti. Siamo andati in controtendenza, abbiamo fatto arrivare marchi forti, perché questi aiutano anche i piccoli, per questo abbiamo superato le rigidità burocratiche, abbiamo tolto una serie di vincoli così da rendere il centro di Bergamo ancora appetibile per chi intendeva avviare un’attività. Un altro aspetto – ha proseguito il sindaco di Bergamo – è stato il  concorso di architettura europeo, per ridisegnare il centro storico. Perché per venire a fare spese in centro, ma lo fai se questo è un luogo gradevole”.

Quindi, Gori ha spiegato cosa è stato fatto invece a Bergamo alta, ossia, la parte storica e già fortemente attrattiva a livello turistico della città:  “Qui avevamo un problema opposto, attrazione, il rischio era che questo turismo facesse venire meno l’identità di questo luogo, che non doveva certo trasformarsi in un parco giochi. Perciò abbiamo applicato, seconda città in Italia, dopo Firenze, il ‘decreto Franceschini’. Io credo molto nel fare insieme, occorre fare parlare i diversi soggetti, è nato il marchio ‘VisitBergamo’, e oggi Bergamo  è l’ottava città di Italia per recensioni su TripAdvisor. In generale  – ha concluso il candidato Presidente del PD – la logica di mettere insieme le forze vale anche per Regione Lombardia. Uno spirito molto pragmatico e sulle cose, senza troppi fronzoli”. Ultimo passaggio sulla grande distribuzione, tema che impensierisce e non poco, il ‘commercio di vicinato’. “Nella nostra regione – ha osservato Gori – purtroppo, mi pare che i buoi siano scappati, ormai si è andati oltre e adesso è difficile tornare indietro. In ogni caso, per quanto ancora possibile, cercheremo assolutamente di mettere un freno”. 

F.V.

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