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Giorgio Gori: ‘Commissariare la Lombardia? Errore, ma serve un’autocritica di tutti’

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BERGAMO  Commissariare la Lombardia? “Quando se ne è parlato, io ho ritenuto che non fosse una buona idea. Eravamo nel pieno disastro. Quella decisione avrebbe destabilizzato il poco che si stava facendo. Ma adesso, con la situazione più gestibile, fare autocritica è necessario. Il cambio del direttore generale della sanità lombarda mi sembra un segnale eloquente”. Lo ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in un’intervista a ‘La Stampa’.
Nessuna invidia, spiega, nei confronti del governatore Attilio Fontana, perché, se Gori avesse vinto le regionali, ora sarebbe al suo posto. “Non lo invidio, non l’ho invidiato – rimarca -. Sarebbe stato molto complicato anche per me”.
      Quindi fa notare che durante l’emergenza, “il Veneto ha risolto comprando macchinari, producendo reagenti. Ecco: che la Lombardia non abbia trovato soluzioni è abbastanza sconcertante”. Poi, replicando a chi gli chiede se abbia avuto paura, Gori spiega: “Ho avuto mal di gola per un mese, non so fosse Covid, non ho fatto ancora nessun test.
Ma ho sempre lavorato, tutti i giorni in Municipio”.
      Adesso che siamo nella Fase 3, a preoccuparlo è “il rischio di essere ondivaghi. Cioè: poco chiari e poco efficaci. Dobbiamo decidere come funzioneranno le scuole a settembre, organizzare il trasporto pubblico locale. Non si può cambiare rotta ogni cinque minuti. E poi temo moltissimo quello che accadrà in autunno. Non abbiamo ancora visto i licenziamenti”.

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