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Dall'archivio:

‘++Giorgetti allo Sviluppo Economico e Garavaglia ministro: quando aprono i cantieri della strada per Malpensa?

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ROMA – “La strada si farà, marcia spedita. Adesso è solo una questione di tempi e della residua parte burocratica, ma tolto questo conto che il via avverrà nel 2019”, ci ha detto il più potente leghista di Governo dopo Giancarlo Giorgetti. A nessuno del resto è sfuggito che, per dire di fatto ‘il Governo non si oppone al progetto’, il ministro Toninell non si sia neppure presentato. Tutto procede, speditamente, con tanto di copertura finanziaria, come dimostrato dal recentissimo provvedimento di esproprio giunto da Anas ad un proprietario di terreni lungo il tracciato di nuova costruzione. Esproprio che fa esplicito riferimento alla deliberazione CIPE del luglio 2018. E’ ovvio, insomma, che la vigilanza serrata di Garavaglia nei palazzi del potere romano, dove si assumono le scelte che pesano, è contata. Eccome”.

 

Lo stralcio sopra riportato risale ai mesi del Conte uno, quando Massimo Garavaglia era viceministro all’Economia e Giancarlo Giorgetti sottosegretario unico alla Presidenza del Consiglio.

Si tratta di una coppia che va d’amore e d’accordo (politico) da 20 anni, inossidabile, e che rappresenta oggi (e al meglio) la squadra tecnico-ideale più solida del Carroccio, con i recenti competitor Bagnai e Siri, e Borghi (arrivati molto dopo, rispetto al dioscuro Giorgetti e all’ex sindaco di Marcallo) usciti di scena quando Mario Draghi ha voluto scegliere i suoi Ministri.

Massimo Garavaglia, va detto, è stato negli anni il più solido difensore della superstrada per Malpensa. Peccato che nonostante 5 anni da assessore al Bilancio della Regione, e 1 da viceministro, neppure lui- al pari di tutti gli altri politici- NON sia riuscito a portare a casa il risultato.

Ad oggi, la palude burocratica romana (come direbbero leghisti d’antan) e l’asse 5 Stelle-Pd ha ottenuto il risultato di bloccare l’opera. Il ministro uscente alle Infrastrutture e Trasporti (per fortuna) Paola De Micheli, del Pd, ha bocciato il progetto nel luglio 2020 e rimandato a nuove progettazioni, che nessun sindaco dell’est Ticino ha mai visto da allora.

A questo punto, quando venerdì il neo premier Draghi ha elencato i Ministri, non ci è parso vero: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico e Massimo Garavaglia al Turismo. Il leghista più addentro al sistema di potere dell’alta burocrazia romanocentrica, GG, con a fianco il suo scudiero Garavaglia. Insieme, formano probabilmente la coppia ideale per portare a compimento un progetto ormai pronto per essere cantierizzato (salvo i correttivi tecnici giustamente emersi dal giudizio del Tar, CHE NON HA TUTTAVIA CASSATO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLO STESSO).

Se non dovessero farcela, beh allora varrebbe la pena di abbandonare (e per sempre) ogni sogno o speranza di vedere realizzata l’opera. Per tutto il resto, suonare al citofono (bi ministeriale, cosa mai accaduta e forse irripetibile) Giorgetti-Garavaglia.

Fab. Pro.

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