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Dall'archivio:

Gesù nasce ogni anno per i bambini delle Canossiane (e non solo)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA – Anno dopo anno nello spazio antistante l’ingresso delle Madri Canossiane, compare un capolavoro di passione, ingegno e amicizia, che cattura lo stupore e lo sguardo di chi vuole fermarsi anche solo per un attimo. E’ il Presepe che i genitori della scuola realizzano sempre nuovo da oltre un decennio, grazie alla disponibilità delle Madri, ereditando ciò che anni addietro alcuni nonni e genitori preparavano in modo più classico.

“La mia avventura è iniziata dieci anni fa. Quanto mia moglie mi arruolò nel comitato Presepe – racconta Massimo Cavalazzi – e come tutti quelli nuovi, pensavo di dare una mano a posizionare classiche statuine, invece no”. Si parla infatti di un vero e proprio progetto che nasce verso ottobre “mettendo a confronto le varie idee in base al tema che la Curia ogni anno propone, e questo è il bello, poi ci si mette al lavoro di sera”. Ognuno mette in campo le proprie capacità, questo il segreto, perchè la “collaborazione non è altro che una relazione sinergica tra due o più persone che lavorano insieme per produrre qualcosa di meglio di ciò che saprebbero fare da soli… ma non è questo lo spirito che mi ha spinto ben 8 anni fa ad iniziare a “collaborare” per me è stata più l’intenzione di offrire una mia idea il mio tempo la mia manualità per vedere l’effetto “wow” negli occhi dei bimbi dell’Istituto!” afferma con entusiasmo Stefania Vario. Le cose da fare sono tante, “ci si confronta con le Madri e le idee a volte approvate sono riviste in corso d’opera, rimodellate o rielaborate! Nei momenti di stasi operativa parte il messaggio di sprono e si ricomincia”.

I bambini al centro del presepe, perché anche a loro è richiesta una partecipazione attiva: quest’anno sono loro le centinaia di ali colorate appoggiate sulle soffici nuvole e gli aerei. I bambini ancora in primo piano quando si parla di coinvolgimento, perché, come racconta Lia Prandoni, “otto anni fa la mia bambina iniziava la scuola dell’infanzia. In realtà cominciavamo un po’ tutti, era una nuova avventura e non conoscevamo quasi nessuno. Il presepe è stata l’occasione per far parte di qualcosa di grande. Per essere parte di una comunità educante che accompagna i nostri bambini in un percorso di crescita: affettiva, emotiva e sociale. E così io mio marito siamo entrati a far parte del comitato presepe,”.

Sulla stessa linea Enrico Pinaroli quando afferma che “le Madri Canossiane sono importanti. Ho scelto di mandare i figli in questa scuola perché ne condivido pienamente il percorso formativo che tra l’altro insegna ad aiutare quando viene richiesto di dare una mano: montare e smontare il palco, ad esempio, o realizzare il presepe. Ognuno dà il tempo che può, ma lo regala con il cuore per metterlo al servizio degli altri”.

Professionalità diverse, spesso incastrate in turni, insieme difronte ad un progetto che è più di quel che appare, facendo emergere anche un altro aspetto: il Comitato Presepe è molto di più di un gruppo di persone che si riunisce per rappresentare la nascita di Gesù, aspetto che contagia anche chi è arrivato due anni fa, come Piero Protti, “da subito mi sono sentito parte di un gruppo che con grande passione, lavora insieme ad un progetto finalizzato a trasferire nel Presepe i valori e i messaggi chiave per i nostri figli e della Scuola. E ho visto la trasformazione di un gruppo di genitori in un gruppo di amici”.

Regalare emozione insomma! Anche al gruppo con le tante idee di Patrizia Zuliani, che ricorda in particolare le emozioni provate qualche anno fa quando il Presepe delle Canossiane vinse il premio della FOM – la Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi.

Il tema del 2018 è “Un popolo in cammino” ed è legato a quello della scuola “Vola solo chi osa farlo”.

La ricompensa più grande è comunque lo stupore luminoso che scintilla dagli occhi dei bambini.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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