14.3 C
Comune di Magenta
mercoledì, Marzo 22, 2023

Georges de La Tour: fino al 27 settembre a Milano/Palazzo Reale- di Alessandra Branca

Ultim'ora
Georges de La Tour (French, 1593 – 1652), The Repentant Magdalen, c. 1635/1640, oil on canvas, Ailsa Mellon Bruce Fund 1974.52.1

DAL SEICENTO CON FURORE (ED OBLIO)

Le istituzioni culturali milanesi hanno da poco attraversato il mondo caravaggesco attraverso la eccezionale mostra curata da MondoMostre Skira per Palazzo Reale la quale riuniva, per la prima volta insieme, 20 capolavori del maestro – milanese di nascita – che ha riscritto le regole dell’arte pittorica ad inizio Seicento, influenzando non soltanto il proprio tempo ma l’immaginazione di ogni artista e cultore a venire. Ed eccoci in questo 2020, flagellato, quasi nuovo Seicento, da minacce all’uomo ed alla società che gettano ombre in un quotidiano che credevamo di sole luci. E’ quindi in questa penombra che ci giunge però la stimolante proposta di seguire le tracce dell’influenza artistica dell Caravaggio, tracce di stile che lasciò come eredità sparse per tutta Europa, attraverso lo scambio e la circolazione delle sue opere. Circolazione che toccò anche la terra di Lorena, patria dell’autore cui il Comune di Milano, insieme a MondoMostre Skira, dedica, appunto una esposizione a Palazzo Reale.

Aperta nei giorni a ridosso della chiusura emergenziale delle attività pubbliche dovuta alla circolazione del Covid-19, la mostra “Georges de La Tour – L’Europa della luce” grazie alla cortese collaborazione dei proprietari delle 20 opere esposte (più una ventina di affini e coevi) è ancora allestita a Palazzo Reale ed è possibile visitarla sino al 27 settembre. Una occasione che ci sentiamo di caldeggiare, approfittando persino – non ce ne vogliano gli organizzatori! – delle regole di sicurezza sanitaria in essere, poiché difficilmente vi capiterà ancora di poter avere un rapporto così esclusivo con i quadri nelle varie sale. Ma non certo per il solo agio di ammirare in silenzio e solitudine le tele consigliamo una visita a Palazzo Reale. La mostra curata da Francesca Cappelletti e da Thomas Clement Salomon (supportati da un Comitato scientifico di assoluto rilievo, a partire da Pierre Rosenberg, primo cultore in assoluto dell’artista lorenese) offre uno squarcio (stabilirà il visitatore se nel buio o nella luce) su temi, autori e tecniche che hanno attraversato la pittura del Seicento, per l’appunto il “dopo Caravaggio”, per poi scomparire quantomeno dai radar dei mercanti d’arte. La riscoperta, ma diremmo più propriamente il “rinvenimento” delle opere attribuite od attribuili al pittore lorenese che nemmeno si preoccupava di vergare le proprie tele (rendendo il lavoro dei critici d’arte quanto mai complicato ma certamente eccitante), risale infatti a non più di 105 anni fa, allorché fu scritto il primo articolo di critica a riguardo del De La Tour. In centocinque anni di appassionate indagini, il catalogo del De La Tour si attesta ad una quarantina di opere (di diverse dimensioni e destinazioni) tenute insieme da “pochi punti fermi” – come riconosce la curatrice Cappelletti, almeno in fatto di cronologia: tre opere siglate e datate, nulla più.

LA MOSTRA DI PALAZZO REALE : un’esposizione unica

Già questo alone di mistero, che ben si sposa al tempo da cui l’artista ci parla, sarebbe sufficiente a solleticare la curiosità degli amanti dell’arte ad olio. Quella di Milano in questo 2020 si configura peraltro come un importante tassello della storia della critica su De La Tour ed alcuni suoi coevi. Peraltro in un Paese, l’Italia, ove, come ebbe a sottolineare Roberto Longhi (tra i primi estimatori) non vi è conservata nessuna opera di La Tour ! Il che significa – ci permettiamo di inferire – che la Direzione di Palazzo Reale, MondoMostre Skira e l’Amministrazione Comunale milanese sanno e vogliono porsi come polo di una rete internazionale di promotori delle Belle Arti presso il pubblico e quindi di un concetto dinamico ed aperto tra studio e fruizione.

A riprova di ciò diremo che le opere esposte a Palazzo Reale provengono da diverse istituzioni, ovverosia 28 musei sparse su tre continenti. La stessa “cortesia” di lasciare tali opere per un periodo aggiuntivo di quattro mesi (dal termine iniziale della mostra, stabilito prima del lockdown) all’istituzione meneghina, ci parla di legami saldi con la città capoluogo lombardo.

LE OPERE IN ESPOSIZIONE

Tra i capolavori presenti in mostra, spicca la commovente intensità emotiva della Maddalena penitente (National Gallery of Art di Washington D.C., 1635-1640 circa); la splendida tela dipinta agli esordi La rissa tra musici mendicanti (J. Paul Getty Museum, 1625-1630 circa) caratterizzata da un’esecuzione straordinariamente libera e brillante; l’austero e tragico Suonatore di Ghironda col cane (Musée du Mont-de-Piété di Bergues, 1622-1625); Il denaro versato (Lviv –Ucraina, Galleria Nazionale di pittura, 1625-1627), tra i più interessanti esiti del percorso pittorico di De La Tour, scena connotata da un altissimo livello di tensione; I giocatori di dadi (Stockton-on-Tees, Preston Park Museum & Grounds, 1650-1651), uno dei pochi dipinti di La Tour che si conservano in Gran Bretagna; la straordinaria tela La Negazione di Pietro (Nantes, Musée des Beaux-Arts, 1650), dove La Tour somma agli effetti di luce dei notturni il carattere drammatico del tradimento dell’apostolo; il magnifico quadro Giobbe deriso dalla moglie (Epinal, Musée départemental d’Art ancien e contemporain, 1650 circa), particolarmente rappresentativo del lavoro sulla luce svolto dal Maestro; Giovane che soffia su un tizzone (Digione, Musée des Beaux-Arts, 1640 circa) dipinto di piccole dimensioni tra i pochi esempi di opere eseguite dall’artista per committenti privati; l’indimenticabile Educazione della Vergine (New York, Frick Collection, 1650 circa) con una scena intima e raccolta di grande poesia.

Il percorso della mostra è arricchito da una ventina di splendide opere di artisti coevi come Paulus Bor, Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst (noto in Italia come Gherardo delle Notti), Adam de Coster, Carlo Saraceni.

ALLA LUCE DI UNA CANDELA “Le immagini di La Tour sono assolutamente coinvolgenti, spingono ad aguzzare la vista per scoprire cosa si celi nelle tenebre, dove la luce della candela non riesce ad arrivare; o sono quadri che ci mostrano più di quello che vorremmo vedere – la disperazione e la miseria della vita, che giganteggia vicino a noi. Osservando i suoi quadri lo spettatore è coinvolto al pari del pittore nella stessa impresa; non riesce a distogliere lo sguardo dall’opera, fino a essere catturato dal suo autore: questo uno dei segreti del suo ascendente” –  Francesca Cappelletti, curatrice

IL CATALOGO SKIRA Accompagna l’esposizione l’importante catalogo edito da Skira con saggi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi, comprensivo delle schede delle opere molto approfondite dal punto di vista critico e bibliografico e le relative immagini e seguito da una estesa bibliografia.

I PRESTATORI INTERNAZIONALI Tra i prestatori alcune delle più grandi istituzioni internazionali come la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il S. Francisco Fine Art Museum, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Leopoli; molte istituzioni museali regionali francesi, come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, il Musée du Mont-du Piété di Bergues, il Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux-Arts di Digione, il Musée Toulouse-Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille, oltre ad alcuni importanti musei italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca Vaticana, la Galleria nazionale d’Arte Antica-Palazzo Barberini.

IL COMITATO SCIENTIFICO Composto da Pierre Rosenberg (già direttore del Louvre), Gail Feigenbaum (direttrice, Getty Research Institute), Annick Lemoine (direttore, Musée Cognacq-Jay)

VISITE ORARI E MODALITA’ <strong>Dal giovedì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.30 con apertura serale il giovedì sino alle 22.30 (ultimo ingresso un’ora prima)

La prenotazione è obbligatoria – anche per le categorie gratuite – presso Vivaticket tel. 02 92897755 o sul sito https://mondomostreskira.vivaticket.it/ È possibile prenotarsi anche poco prima della visita, purché sia rispettata la capienza consentita in ciascuna fascia oraria.<br> Al momento non è possibile prenotare visite per gruppi o scolaresche.

Per chi è già in possesso di prenotazione va richiesto il voucher al sito: https://shop.vivaticket.com/ita/voucher

L’audioguida è inclusa nel biglietto in forma di app da scaricare negli store Apple e Google inserendo il titolo della mostra

2020 ©Alessandra Branca
Prima Pagina

Magentino

Abbiatense

Castanese

Disattiva AdBlocker per continuare a navigare gratuitamente su Ticino Notizie.