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Garbagnate, un intervento innovativo di tumorectonia renale

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GARBAGNATE – La tumorectomia renale negli ultimi anni sta diventando l’indicazione chirurgica gold standard per tumori di piccoli dimensioni e in pazienti ben selezionati. Il principio è quello di risparmiare parenchima e quindi funzione di filtro da parte del rene. “Per eseguire la tumorectomia si clampa temporaneamente l’arteria renale, con questo metodo si riduce il sanguinamento ma si determina ischemia del parenchima renale che se protratta causa necrosi irreversibile di milioni di glomeruli: strutture deputate alla filtrazione” afferma Virginia Varca, direttore dell’unità operativa di Urologia del presidio di Garbagnate Milanese.

In alcuni centri europei si comincia a proporre l’intervento senza ischemia. Nel nostro ospedale, la collaborazione tra le unità operative di Chirurgia Generale e Urologia di Garbagnate, ha permesso di mettere a punto una tecnica innovativa per eseguire la tumorectomia. “ L’idea è venuta poiché da qualche anno in Chirurgia utilizziamo uno strumento ad ultrasuoni per la chirurgia dei tumori del fegato. Detto strumento fa da dissezione del parenchima epatico, per cui abbiamo pensato di utilizzarlo per la chirurgia dei tumori renali. Abbiamo trattato, con successo, due pazienti con tumore renale sottoponendoli a tumorectomia senza Ischemia quindi con risparmio di funzionalita’” afferma Corrado D’Urbano, direttore della Chirurgia Generale di Garbagnate e direttore del dipartimento chrirugico.

Da sottolineare altresì che entrambi i pazienti erano portatori anche di neoplasia del colon e che contestualmente all’intervento sul rene si è provveduto a rimuovere anche il tumore intestinale. Entrambi gli interventi sono stati eseguiti in laparoscopia e i pazienti dopo un regolare decorso post-operatorio sono stati dimessi uno dopo sei giorni e l’altro dopo 8. La originalità della tecnica consiste nell’applicare alla chirurgia renale un device utilizzato per la chirurgia epatica: soluzione che deriva dalla grande e consolidata collaborazione tra le due équipe.
“Innovazione e capacità di lavorare in squadra, con approcci multidisciplinari volti a rendere meno invasivi interventi chirurgici per pazienti che stanno affrontando gravi patologie, un plauso all’egregio lavoro che vede costantemente impegnati i professionisti”, aggiunge Ida Ramponi, direttore generale.

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