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Dall'archivio:

Galleria Magenta saluta la primavera con una multi collettiva

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Galleria Magenta

Presenta la multi-mostra collettiva

“Ars Primo Vere”

Galleria Magenta – sede / Spazio 7 / Nuova Dimensione

dal 24 Marzo al 29 Aprile 2018

MAGENTA – Galleria Magenta dà il benvenuto alla stagione primaverile con una mostra collettiva estesa a tutti gli spazi espositivi che si affacciano su Via Roma a Magenta: la sede storica al n°45, Spazio 7 al n° 43 e Nuova Dimensione al n°69. Un’esposizione corale e, al tempo stesso, un multi-percorso che danno voce alle opere dei maestri del secolo scorso fino a quelle degli artisti di oggi: un omaggio alle “primavere dell’arte italiana” nelle tante espressioni della pittura, della scultura e della grafica originale, che hanno attraversato gran parte del Novecento nei lavori degli storici artisti in permanenza nella sede centrale per arrivare alle recenti indagini pittoriche di Riccardo Luchini e Agostino Cancogni e alle lavorazioni scultoree di Gino Corsanini e Luigi Gatti in Galleria Magenta Nuova Dimensione e Spazio7.

In sede, la collettiva dei maestri espone una selezione di opere di alcuni autori appartenenti principalmente al Gruppo Corrente, gruppo artistico riunitosi a Milano intorno alla rivista “Corrente” fondata da Ernesto Treccani nel 1938. I pittori Treccani, Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu, Renato Birolli, Giuseppe Santomaso, Fiorenzo Tomea, Italo Valenti ed Emilio Vedova, e gli scultori Giacomo Manzù, Luigi Broggini reinterpretavano la cultura classica italiana attraverso le innovazioni tecniche e coloristiche delle avanguardie. Le loro opere sono contraddistinte da un realismo intenso accompagnato però dal linguaggio dell’espressionismo, con colori vividi, forme estreme, composizioni ardite.

In Galleria Magenta Nuova Dimensione, Riccardo Luchini (Milano, 1949) e Gino Corsanini (Carrara, 1947) nella mostra METAMORFOSI SPAZIOFISICA, espongono le loro opere recenti, frutto di una ricerca decennale nell’ambito dell’arte. Maestri di tecniche differenti – la pittura per Luchini e la scultura per Corsanini – sono accomunati da una profonda conoscenza delle materie e degli strumenti “del lavoro”, dovuta non solo alla lunga esperienza ma anche alla continua tensione verso la sperimentazione plastica, coloristica, prospettica. Un’inquietudine creativa che porta i due artisti in modo naturale ad avere a che fare direttamente, corpo a corpo, con il proprio medium, come una sfida sempre aperta, l’unica capace di alimentare il fuoco dell’estro. Le linee dinamiche e la prospettiva ardita dei paesaggi urbani di Riccardo Luchini creano un dialogo con le forme armoniose e avviluppate di Gino Corsanini, offrendo allo spettatore un’interpretazione dei tempi moderni. Uno spaccato di panorama contemporaneo che se in Luchini si traduce nel contesto urbano delle grandi metropoli, delle periferie o degli scali navali, in Corsanini si fa più evocativo attraverso composizioni scultoree che ricordano le fattezze dell’uomo moderno ma che, al tempo stesso, evocano simboli universali, ancestrali.

In Galleria Magenta Spazio7, nella mostra CRETA IN SOGNO MARINO le opere scultoree di Luigi Gatti (Milano, 1951) dialogano con i dipinti di Agostino Cancogni (Forte Dei Marmi, 1950), unendo le atmosfere sognanti delle distese marine sulle tele a quelle immaginifiche delle figure a tutto tondo. Sembrano sussurrare parole sottili le sculture di Luigi Gatti, attraverso i loro occhi vitrei trasmettono la trasparenza di anime pure, fanciullesche, catturate magistralmente dalla mano esperta dello scultore che con la creta modella i visi e con il marmo scolpisce i corpi. Sono i dettagli a rendere “vive” queste figure: non solo gli occhi, ma anche le mani, còlte nell’offerta di doni simbolici, noci o sfere, piccoli segni ma carichi di significati. Alle pareti le vedute marine di Cancogni prendono il volo verso l’orizzonte partendo dai dettagli sabbiosi descritti in primo piano (conchiglie, rametti, granelli), trampolini di lancio per l’immaginazione. I due artisti, che da anni collaborano con Galleria Magenta, si confrontano in questa occasione offrendo due interpretazioni dell’importanza delle piccole cose nella vita, capaci di dischiudere grandi sensazioni. Come scrive William Shakespeare: “Potrei vivere nel guscio di una noce, e sentirmi re dello spazio infinito”.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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