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Galleria Magenta: da sabato in Nuova Dimensione “La Città che (non) esiste”

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MAGENTA – Dal 28 gennaio al 26 febbraio, la Galleria Magenta, di Magenta, presso la sede di Nuova Dimensione inaugurerà “La Città che (non) esiste”, mostra personale del Maestro Riccardo Luchini. Una mostra di arte contemporanea che riflette “un sentire sommerso” del mondo che ci circonda: parla di città e del mondo urbano, nelle sue pieghe più nascoste.

Dal punto di vista stilistico si tratta di arte figurativa: partito da esperienze informali, l’artista ha – per così dire – fatto un percorso inverso, recuperando la figuratività che lo ha portato definitivamente verso la rappresentazione metropolitana.

Nato a Milano, Riccardo Luchini, ormai connaturato toscano,  conserva dentro di sé esperienze e ricordi che lo portano a pensare alla città “di un tempo” vissuta nelle zone periferiche come Lodi, Rogoredo, e aggiunge: “La mia città è sì il nucleo, ma anche la periferia, fatta di sentimenti, di ricordi e di situazioni vissute”.

“La periferia, intesa come un tempo, non esiste più” – afferma Luchini. “In passato aveva dei valori: ricordo gli orti e altre situazioni che riuscivano a darle identità e profumi. Era una sorta di passaggio tra la campagna e la città. Oggi non c’è più: le periferie sono tutte uguali, da Milano, a Palermo a Bologna”. “Pensando a certe canzoni di Gaber, di Jannacci o di Celentano, si avvertivano sensazioni magiche delle realtà di periferia. Oggi, gli stessi cantautori, non potrebbero più concepire quei testi perché le periferie sono ormai identiche, anonime”.

Opere energiche, in movimento, con una cultura figurativa che si rifà ad Alberto Giacometti, pittore svizzero e Francis Bacon, artista irlandese, che hanno avuto questo modo veloce di approcciare alla realtà. Tutto deriva dal dinamismo dei futuristi, come la “Città che sale”, di Umberto Boccioni.

Una tavolozza castigata, quasi obbligata (e non una scelta personale) costringe Luchini: dipinge le città nel loro grigiore e nel loro presente, nel loro stato di torpore invernale. Una questione di sensazioni, resa da toni freddi di base e da grigi che richiamano l’uggiosità e le nebbie della quotidianità. E’ un valore psicologico, quindi, in un certo senso un punto di vista.

“Dimenticate tutte le sovrastrutture mentali e godetevi le mie opere” – afferma l’artista.  “Lasciatevi andare e guidare dalle emozioni. Se comunicano qualcosa vuol dire che l’obiettivo è stato raggiunto!”. Galleria MagentaIMG_9535Periferia e non centro storico: perché? “Perché il centro storico non mi interessa. Il centro storico è già costruito, chiuso e perfetto, anche se la perfezione non è di questo mondo”.  All’artista interessano quelle zone che sono per metà ambigue, dove è possibile però giocarci, lavorarci, trasformare e inventare.

Spesso l’artista parte da fotografie tratte dai quotidiani, anche mal ritratte, di treni, palazzi e periferie, da cui sviluppa le sue tele. Jungla urbana? “Mi sembra un’esagerazione. Sono un sentimentale, per cui, quando faccio un quadro, mi aspetto che mi restituisca delle sensazioni e delle emozioni, altrimenti lo cancello. Preferirei parlare di situazioni esistenziali che coincidono con il mio essere e con la realtà che mi sta intorno”.

Così si apre la mostra di Luchini, in esposizione in Nuova Dimensione a Magenta (in Via Roma, 69), lasciando al pubblico la ri-scoperta di quella parte della città che pare non esistere, ma c’è, in 7 grandi tele a olio di grandi dimensioni, quasi fossero una finestra aperta sull’urbano dimenticato.

 

*L’accesso alla mostra è gratuito. Per informazioni: 02/9791451 r.a. Orari di apertura della galleria: tutti i giorni (compresa la domenica) 10.00-12.30 / 15.30- 19.00

 

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