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‘++Forza Italia Magenta, domani la fumata (bianca o nera): Enzo Tenti e Samuele Acri sono pronti

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MAGENTA – A chi toccherà un onere che  sa molto meno di onore, rispetto al passato? Non lo sappiamo, voci in tal senso non ce ne sono giunte. Chiunque sarà il neo coordinatore, il compito sarà di quelli improbi: riuscirà un partito fondamentalmente fatto di eletti, con una  base elettorale sempre più ridotta, a risorgere o quasi dalle proprie ceneri di fu partito di maggioranza relativa a Magenta? Come si comporterà Forza Italia da qui al 2022, anno di rinnovo della consigliatura e del sindaco, a partire dall’appoggio o meno a Chiara Calati? …

Ecco perché, se proprio volessero dare una scossa ad un partito che sebbene mantenga una indiscutibile forza a livello di consenso dei singoli fatica assai a farsi percepire come partito (e a dare un’idea corale di organizzazione del potere e del consenso), i forzisti magentini stasera dovrebbero conferire il mandato (anche in ticket, sperando che i cultori indefessi delle quote rosa ce lo consentano..) a Enzo Tenti e Samuele Acri.

Siamo stati (quasi) buoni profeti, settimana scorsa, nel dare la notizia dell’imminente elezione del coordinatore cittadino di Forza Italia dopo gli anni del commissariamento di Felice Sgarella. 

Dopo il primo incontro tra iscritti, eletti ed aderenti, domani sera (martedì) ci dovrebbe essere la definitiva fumata, bianca o nera, sull’elezione del brillante (a nostro avviso) ticket chiamato a portare gli azzurri fuori dalle paludi di un fango politico che per molte ragioni si è formato in questi anni: parliamo di Enzo Tenti e di Samuele Acri.

Quindi del già sindaco di Vittuone, eminente forzista del Magentino per anni, e di un 20enne che la politica l’ha succhiata in casa sin da bambino (figlio di un ex vicesindaco e nipote dell’ex sindaco Giuliana Labria).

Toccherebbe a loro, se la fumata fosse appunto bianca, traghettare il partito da qui alle elezioni comunali del 2022. Un partito fatto, come quasi sempre accaduto a Magenta, di forti individualità. Passate tuttavia da un contesto di leaderhsip e di urne piene (20, 30, anche 40% ai tempi del Pdl) a una fase molto più difficile e lontana, nei sondaggi nazionali, persino dalla doppia cifra.

Il nodo è questo: oggi Forza Italia conta un Presidente del Consiglio comunale, due assessori, un presidente di Asm, il capogruppo Giuseppe Cantoni, i mostri sacri del passato come Tino Viglio.

Toccherà a queste varie e composite anime dare il lasciapassare a una nuova classe dirigente che sappia aprire il partito, moderare gli interessi in campo ma soprattutto arginare le forti individualità e incanalarle in un percorso comune.

E soprattutto, trattare con Chiara Calati e le altre forze politiche di centrodestra in vista della scadenza elettorale. Le bocche, a 24 ore dall’Ok corral di martedì, sono cucite. Filtra un certo ottimismo, tuttavia Tenti e Samuele Acri sono decisi a portare in assemblea un documento-piattaforma sulla base del quale modulare il lavoro dei prossimi mesi. 

A quanto pare (cosa che ci pare logica et ragionevole), Tenti e Acri sottoporanno la loro disponibilità ad assumere un incarico non certo dei più comodi ed onorifici (coi tempi che corrono) all’accettazione del loro ‘decalogo’ o modus operandi che dir si voglia.

Per Forza Italia Magenta, insomma, è facile credere si tratti dell’ultima chiamata prima che si allunghi lo spettro della definitiva eclissi. Di certo, un centrodestra che torni a potersi affidare a persone come Luca Del Gobbo, Umberto Maerna ed Enzo Tenti è un centrodestra migliore di quello che troppo spesso abbiamo visto all’opera in questi anni.

Prendendo a nolo l’eterno adagio in uso nel frasario di Roberto Albetti da Abbiategrasso, vidarem.

F.P.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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