MILANO – Le primarie che Toti evoca con urgenza possono pure essere uno strumento utile. Ma ridurle ad una gazebata per scegliere un nome, magari gia’ predefinito, non mi pare una grande idea. Ha ragione Mariastella Gelmini: Toti purtroppo e’ partito con il piede sbagliato: prima ha evocato il partito unico con la Lega, poi con la Meloni, adesso pare pretendere la guida di Forza Italia, peraltro minacciando di andarsene, nel frattempo decide autonomamente l’azzeramento dei coordinatori comunicandolo via Facebook”.
Lo dice Graziano Musella, deputato di Forza Italia ed ex sindaco di Assago, che aggiunge: “Non si fa cosi’: c’e’ un percorso da definire che deve essere serio e condiviso e che non puo’ prescindere da Berlusconi, altrimenti non faremmo altro che scimmiottare il partito democratico. Non abbiamo bisogno di questo, ma di una seria riflessione politica prima di tutto sul nostro posizionamento e sulla nostra proposta.
Cosi’ si va a sbattere e ci si assume la responsabilita’ di far naufragare l’atto di generosita’ di Berlusconi che ha aperto la strada della contendibilita’ dei ruoli di vertice nel partito. Pare che sia lui ad avere paura delle discussioni costruttive e del dibattito interno”.
Basta atti di prepotenza sui coordinatori regionali e in particolare su quello della Lombardia. Non e’ con questo bullismo politico che i numeri della Lombardia passano a Toti. Stiamo aspettando tutti di definire le regole che ci porteranno al congresso e alle primarie. Nel frattempo Il governatore Ligure si occupi della sua regione e prenda atto che esiste una maggioranza nel partito che sostiene Salini e che si riconosce in Berlusconi. A villa Torretta c’era chi oggi si lamenta dimenticandosi di come e’ arrivato in parlamento. La stragrande maggioranza degli amministratori di Fi era altrove e Toti lo sa. Li lasci lavorare come sanno fare e come fanno gia’. Forza Italia merita rispetto. In ogni grado e in ogni dove. È ora che Toti se lo metta in testa”. Lo dice Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia.
