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Foibe e Ricordo, De Corato e FDI: ‘No al negazionismo e via le onorificenze a Tito’

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MILANO – “Questa mattina ho partecipato presso l’auditorium Gaber di Regione Lombardia all’iniziativa di premiazione dei lavori delle scuole vincitrici del concorso in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo Giuliano Dalmata.

Questo premio ormai ha 11 anni, è stato istituito infatti con apposita legge regionale il 14 febbraio del 2008. 

Non può esistere un futuro, se si dimentica il passato. Sono passati 15 anni dall’istituzione del giorno del Ricordo, per troppo tempo nel nostro Paese si è voluto scientemente dimenticare le tragiche vicende  del dopoguerra .
A  lungo la sinistra italiana ha cercato di mettere in sordina le atrocità dei comunisti titini e la questione degli esuli, vi è stato in passato un vero e proprio colpevole silenzio di stato.

 

 

 

 

 

 

 

 

PENSIERO GIUSTIFICAZIONISTA- Ancora oggi esiste una fonte di pensiero che tende a sminuire e a contestualizzare gli avvenimenti  proponendo iniziative del ricordo dal Titolo “Foibe e fascismo” con il subdolo retro pensiero di giustificare  la ferocia dei partigiani titini dal 1943 al 1947 con quanto avvenne prima. 
Oggi oltre a ricordare le decine di migliaia di persone assassinate, dobbiamo stringerci ai 350 mila italiani di Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare i propri beni, le proprie radici, i propri affetti per diventare esuli nel mondo. 

QUEI PROFUGHI ITALIANI FURONO ALLORA TRATTATI DA INVASORI- L’Unità, nell’edizione del 30 novembre 1946, scriveva: “Ancora si parla di ‘profughi’: altre le persone, altri i termini del dramma. Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città. Non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi”.

TOGLIERE MEDAGLIA CAVALIERE TITO E VIE A LUI INTITOLATE- Constatare ancora oggi che il macellaio Josip Broz Tito figuri ancora nell’elenco dei decorati a Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana fa rabbrividire. Il 10 febbraio sarà ancor più il Giorno del Ricordo quando qualcuno revocherà quel riconoscimento e provvederà a cambiare la toponomastica delle 12 vie in Italia dedicate sempre a lui.

Compito di tutti noi è custodire e dare sempre voce a drammatici fatti, affinché il ricordo non torni più nell’oscurità di un silenzio colpevole”.

Lo dichiara Riccardo De Corato, ex vice Sindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia.

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