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Dall'archivio:

Focus di TN sull’Africa- L’Etiopia, di Marco Crestani

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

La quarta colonia italiana dopo Eritrea , Somalia e Libia. Dal 1936 al 1941 l’Italia si prende il suo posto al sole . L’ Africa Orientale Italiana è però disintegrata dalla GB.

Sul trono etiope viene insediato Hailè Selassié . Iniziano le guerre con Eritrea e Somalia. La costituzione di una Repubblica Federale Etiope è del 1991.

Gli anni 80 sono caratterizzata dal domino del Negus Rosso: Menghistu Hailé Mariàm. Appoggiato dalla Russia, domina la scena etiope per 15 anni: dal 77 al 91. Con la crisi dell’ URSS la sua dittatura cade ma prima c’è la pace con la Somalia.

Gli anni 90 sono quelli della guerra con l’Eritrea, fino al 2000. Le prime elezioni multipartitiche arrivano nel 2005 ma la situazione è ancora caotica. Ad oggi il Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope ha installato un vero e proprio regime. Arrivando a prendere il
100% dei seggi nelle ultime lezioni, nel 2015. Le prossime sono fissate per il 2020, ma rischiano di diventare una guerra civile.

Nel frattempo l’Etiopia vive una disputa con il Cairo per la diga sul Nilo: la Grand Ethiopian Renaissance Dam. L’Egitto teme una riduzione del gettito delle acque del Nilo, nel suo territorio.

Al contrario l’Etiopia è convinta della bontà dell’opera che la farebbe diventare il primo esportatore di energia elettrica africano. La fine dei lavori è prevista per il 2022 ed è coinvolta la nostra Salini Impregilo .

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