Le elezioni europee si terranno, dal 23 al 26 Maggio. Lo spoglio avverrà, simultaneamente per tutti i 27 stati, alle ore 23 del 26 Maggio.
La Repubblica Ceca eleggerà 21 deputati. La Brexit non ha influito: non ne perde, né guadagna, rispetto al 2014. Il metodo sarà un proporzionale, con soglia di sbarramento al 5%. Si vota su un’unica circoscrizione.
Praga guarda a Est. Circa un anno fa, alle presidenziali, è risultato vincente Milos Zeman, col 51,3%. Euroscettico e populista, ma convinto euro-federalista, è contrario all’islam all’immigrazione. Intrattiene rapporti amichevoli con Polonia, Ungheria e Slovacchia, il gruppo di Visegrad (città ungherese dove si tengono le riunioni del gruppo). Zeman è uno degli uomini simbolo del CSSD (Partito Ceco dei Democratici Sociali), dato al 7%, nei sondaggi, in vista delle elezioni europee. Nonostante le sue idee, il partito si collocherà, molto probabilmente, nell’S&D, il gruppo dei socialisti europei.
Sulla stessa linea di Zeman c’è il premier della Repubblica Ceca: Andrej Babis, imprenditore prestato alla politica, di origine slovacca. Anch’egli è un euroscettico, populista ed anti-immigrazione, soprattutto islamica. Eletto ad ottobre 2017, dichiarava: “Non voglio l’euro, non voglio farmi garante dei debiti greci e delle banche italiane. Non è possibile che Bruxelles ci dica chi deve vivere nel nostro Paese”. Babis è riuscito a vincere con un nuovo partito, creato nel 2011: ANO (Azione dei Cittadini Scontenti/Insoddisfatti). ANO è il super favorito alle elezione europee: è dato primo nei sondaggi al 32%. Di area centro-destra, si collocherà nel gruppo europeo dei liberali, l’ALDE.
Il secondo partito, I Pirati di Ivan Bartos, ha la metà della percentuale di ANO: 16. Fondati nel 2009, di ideologia liberale fanno parte del PPI (l’Internazionale dei Partiti Pirata) e del PPEU (Partito Pirata Europeo). Ancora non sanno a quale gruppo europeo si affilieranno.
Marco Crestani
