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Firmato questa mattina il protocollo sugli appalti a Castano Primo

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CASTANO PRIMO – Nonostante l’intervento del Decreto “Sblocca Cantieri”, l’Amministrazione di Castano Primo e CGIL CISL UIL decidono insieme di rimettere al centro la qualità e la tutela del “buon” lavoro negli appalti del Comune.

E’ stato oggi il protocollo d’intesa per la qualità e la tutela del lavoro negli appalti di lavori, servizi e forniture a contrasto delle gare al massimo ribasso. A sottoscrivere l’intesa i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco Giuseppe Pignatiello e delle Confederazioni Sindacali nelle persone di Jorge Torre della CGIL Ticino Olona, Giuseppe oliva della CISL Milano Metropoli e Stefano Dell’Acqua della UIL Lombardia e Milano.

Il protocollo nasce dalla volontà condivisa dalle parti di individuare line e guida che pongano come
prioritari gli obiettivi della responsabilità sociale, del rispetto della contrattazione, del lavoro regolare
e sicuro e della concorrenza leale, ma soprattutto ribadisce e rafforza, nelle commesse di lavori e in
quelle di servizi ad alta intensità di lavoro, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
quale sistema di valore nello scegliere i soggetti che si aggiudicheranno le gare. Criterio questo che consente di valutare come premiante la qualità complessiva dell’offerta presentata rispetto al massimo ribasso economico così da garantire la più alta qualità e sicurezza nei lavori affidati e nei servizi erogati, attraverso un più ampia tutela del lavoro e dei singoli.

Nello specifico il Comune di Castano Primo si impegna a individuare nel criterio dell’offerta economica più vantaggiosa l’elemento discriminante nella scelta dei suoi fornitori e nell’affidamento delle gare.

L’Amministrazione attraverso questo protocollo impegna ogni appaltatore a garantire un confronto
costante con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative oltre a prevedere ove possibile nelle gare una premialità per quelle realtà che garantiranno le condizioni economiche di
miglior favore per i lavoratori tra i contratti del comparto merceologico di riferimento. Per tutelare ulteriormente il lavoro e i lavoratori, il protocollo prevede che, nel caso di cambio di appalto o di eventuali subentri di nuove imprese rispetto a quelle originariamente aggiudicatarie
dell’appalto, queste debbano assumersi l’impegno a garantire la cosiddetta clausola sociale e cioè
l’assunzione di tutto il personale impiegato nell’esecuzione delle prestazioni dall’appaltatore uscente.

Non solo, i soggetti che si aggiudicano le gare, oltre ad applicare il contratto collettivo nazionale e territoriale sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali più rappresentative nel settore, dovranno anche garantire ai dipendenti impiegati nell’appalto condizioni normative, retributive e di tutela, anche reale, del rapporto di lavoro non peggiorative rispetto a quelle preesistenti.

Inoltre l’appaltatore e l’eventuale subappaltatore saranno obbligati, nel caso in cui la società assuma
la forma di cooperativa, a prevedere che l’adesione da parte dei propri lavoratori avvenga esclusivamente su richiesta degli stessi proprio per evitare la nascita di cooperative fittizie che non tutelano il lavoratore. Maggiore attenzione anche verso disoccupati e inoccupati. Previsto infatti, tra i criteri di gara definiti dal protocollo, l’inserimento di una clausola che indichi una quota non inferiore al 10% di manodopera da individuare tra le persone con difficile accesso al lavoro o tra il personale disoccupato a seguito di procedure di licenziamento favorendo così il reinserimento lavorativo.

Prevede altresì che, nell’ambito delle linee guida definite dal presente accordo quadro, possano essere raggiunti specifici accordi di settore. Infine viene istituito un Osservatorio composto dai firmatari del protocollo che, oltre a verificare il  registro dei fornitori, esecutori e appaltatori comprensivo, controlla l’eventuale elenco di imprese che abbiano segnalazioni di “irregolarita” al fine di favorire la trasparenza e la legalità e sia il luogo per affrontare e dirimere eventuali contenziosi in caso di insorgenza di situazioni di contrasto e in caso di insorgenza di situazioni di contrasto e problematiche emergenti nello svolgimento dell’appalto.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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