― pubblicità ―

Dall'archivio:

Festa Scudetto Inter: la vittoria dell’ipocrisia e la riconferma che viviamo in un Paese…..’poco’ civile

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Sarà per la nostra incomprimibile voglia di buon senso, sarà per il fatto che basterebbe fare le cose semplici e in modo razionale, che abbiamo sempre detestato la burocrazia. Che a nostro avviso è il male peggiore di questo nostro mal messo Paese. Anche la pandemia di questi terribili mesi ce lo ha dimostrato, con il mostro dei mille cavilli che anziché semplificare le cose, spesso le ha complicate e lo sta facendo tutt’ora agli Italiani (vedasi per esempio il tentativo nobile del Piemonte di stringere accordi con le vicine Valle d’Aosta e Liguria così da consentire ai propri cittadini di poter fare il richiamo in ferie, magari nei luoghi di villeggiatura dove fanno da una vita. Cosa naturale ma che al generalissimo Figliuolo pare non piacere….. bah).

Ma il motivo per cui scriviamo è più futile, ma che ci dimostra ancora una volta, come il nostro sia un Paese ipocrita e dove prima di tutto vale la regola di pararsi il deretano, secondo la regola invalsa spesso negli uffici pubblici della classica risposta: “Non è di mia competenza, si rivolga all’altro ufficio tal dei tali…..”.

Beh, a nostro parere, quanto successo ieri nei dintorni dello stadio ‘Giuseppe Meazza’ per la festa scudetto dell’Inter, rientra a pieno titolo, nel paradigma della vittoria della burocrazia che in questo caso, fa rima con inciviltà. Perché prima di tutto vengono i protocolli (???) e appunto l’ipocrisia.  Ieri fin dalle prime ore del mattino si sono radunate attorno a San Siro migliaia di persone, noi eravamo tra quelli,  e qui non voglio entrare nel merito della questione Covid o di come dicono i ben pensanti fustigatori di costumi se fosse giusto o meno organizzare questo momento.

Ci limitiamo a constatare che c’erano tutti i permessi da parte di Questura e organi competenti.  C’erano molto di più di quelle 4.500 preventivate e falsamente strombazzate sui media accomodanti così appunto da pararsi le terga. Basta guardare alcune foto panoramiche  e una persona dotata di un minimo di intelligenza si sarà reso conto che ieri al Meazza  – e la gente come un fiume in piena inarrestabile continuava a crescere col trascorrere delle ore … – ci saranno state ammassate come ‘bestie’ almeno 20 mila persone.  Le Forze dell’Ordine usando tanto buon senso, non si sono certo messe a contare chi entrava e usciva, cosa praticamente impossibile. E hanno fatto benissimo proprio per la gestione dell’ordine pubblico.

Decisamente più demenziale, ma forse qui si dovrebbe chiedere a Prefetto et similia il fatto di transennare un piazzale dove in ogni caso, per entrare e uscire dalla ‘zona calda’, non c’era alcun controllo e filtraggio….. L’unico risultato è stato quello di creare ammassamenti nel momento in cui la gente ha iniziato a sfollare coi poveri poliziotti e carabinieri a prendersi qualche parola di troppo per colpe che non erano certo loro. 

Ma dicevamo, per l’ipocrisia e la burocrazia elefantiaca che governa questo Paese, si doveva transennare l’area per salvare la faccia…… peccato che quell’area stessa fosse in nome del Covid totalmente sprovvista degli elementi più semplici e basilari per trattare delle persone (e i tifosi sino a prova contraria lo sono …) in modo civile. Toilette ecologiche per poter soddisfare bisogni fisiologici impellenti? Non ne abbiamo vista neanche una.

 

Del resto cosa vuoi c’è il Covid, quindi, la gente se deve fare pipì se la fa….addosso (o si arrangia alla vecchia maniera). Aree food dove rifocillarsi o bere qualcosa? Solo il mitico ‘Baretto’ covo degli ultras della Curva Nord, dove ovviamente, c’era una calca pazzesca. E questo non certo per colpa dei ‘brutti, cattivi, violenti e ignoranti’ ultrà che anzi, si sono prodigati per far rispettare le norme di distanziamento per chi voleva accedere all’area ‘shop’ dove erano in vendita magliette e altro materiale griffato “CN69”. 

Così abbiamo visto scene raccapriccianti con code lunghissime di gente che doveva abbeverarsi in coda alla classica fontanella….. i più accorti si sono portati da casa tutto, qualcuno anche il tavolino da pic nic….. ora quello che proprio non capiamo è perché con uno stadio da 85 mila posti a disposizione – e dove sono stati scelti un migliaio di eletti fortunati che vi hanno potuto accedere – non si sarebbe potuto far affluire in modo ordinato quelle 20-25 mila persone che si sono accalcate nelle condizioni che vi abbiamo poc’anzi descritto.

 

Ci sarebbe stato tutto lo spazio per farle entrare e sistemarle in modo ordinato e distanziato, considerato che San Siro ha tre anelli e, soprattutto questi ultimi sono tutti dotati in ogni settore, di aree food e servizi igienico sanitari.  La nostra ci sembra davvero una riflessione ovvia, ma dato che viviamo nel Paese più ipocrita e in questo caso tra i più incivili in assoluto, si è preferito mettere in piedi questa …..commedia all’italiana. A dimenticavamo, per fare quello che sosteniamo noi, sarebbe servito lavorare un po’ di più. Sarebbe servita una certa organizzazione, sarebbe servito un servizio d’ordine che fosse tale di nome e di fatto….. Tra l’altro dovendo arruolare tutta questa gente – come si faceva di norma in epoca pre Covid per ogni evento sportivo calcistico e non – si sarebbe dato da lavorare, anche se a ‘gettone’ ad un po’ bel po’ di gente. Ma in Italia meglio dire che c’erano 4.500 persone e chiudersi gli occhi,  che è andato tutto bene e poi non parlarne più e basta, con la compiacenza dei ‘giornaloni’ di turno.

Orbene, quella di ieri è stata una grande e bellissima festa di popolo nerazzurro, svoltasi in modo del tutto pacifico, ma quello che strideva ai nostri occhi è stata l’inciviltà, in nome della burocrazia, con cui sono state trattate migliaia e migliaia di persone. Ma verrebbe da dire….benvenuti in Italia. 

Fabrizio Valenti

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi