La Procura di Milano ha sequestrato 6 milioni di euro ad uno degli imprenditori che si sono resi responsabili degli appalti truccati di alcune opere pubbliche tra cui la bretella ferroviaria tra i terminal 1 e 2 di Malpensa.
MALPENSA – Era l’Ottobre del 2016 quando la Procura della Repubblica di Milano avviò un indagine a carico di imprenditori lombardo-calabresi e un funzionario delle Ferrovie Nord (il figlio dell’ex direttore generale, assunto nella società pubblica dal padre) che, con robuste mazzette ottenero, fra gli altri, il subappalto dei lavori per il collegamento ferroviario trail terminal 1 e il terminal 2 di Malpensa.
Quella bretella era costata la sbalorditiva somma di 115 milioni per 3,6 km di binari ( 32 milioni al km) e finanziata per 31milioni da Regione Lombardia, 45 milioni dal Ministero delle Infrastrutture, 23 di co-finanziamento dell’Unione Europea e 16 da Sea. Ferrovie Nord era stato il coordinatore di questa opera. Aperti nel 2017 quei 3,6 km di binari sono oramai chiusi da due anni con il fermo attività del Terminal 2, era il giugno 2020 alla fine dell’emergenza Covid. Lo scarso traffico della tratta rimarrebbe tale anche con il nuovo collegamento ferroviario. Dal primo dicembre invece inizieranno i lavori dell’ancor più inutile e costoso collegamento tra il Terminal2 e Gallarate lungo 5,6 km, dal costo esorbitante di 211 milioni di euro (37,6 milioni al km, tre volte il costo medio di un km di alta velocità in Europa). Oltre ai costi la ferrovia provoca un enorme danno ambientale visto che cancellerebbe 6 ettari di bosco del parco del Ticino Il collegamento a Nord, dalla Svizzera verso Malpensa, in realtà già esiste attraverso il raccordo a Busto Arsizio lungo il quale viaggia il TiLo.